17 gennaio -
Soddisfazione della Cimo per i risultato delle deleghe. In una nota il sindacato sottolinea che è stato riscontrato un incremento di 237 iscritti (+3%). Per la Cimo il "dato conferma il proprio costante trend di crescita a decorrere dal biennio 2008-2009 e la dinamica assume un valore particolare se si considera il fatto che, nello stesso periodo di riferimento, viene registrato una decrescita a due cifre (-18,78%, pari a 17.248 persone in meno) dei dipendenti sindacalizzati per effetto della drastica riduzione del numero di dirigenti sanitari in servizio".
“I dati della rappresentanza aggiornati, indipendentemente dagli effetti gratificanti per la nostra organizzazione sindacale, richiamano ancora più prepotentemente a una profonda riflessione sul modo di fare sindacato”, ha commentato
Guido Quici, Presidente Nazionale Cimo. “Vogliamo e dobbiamo lavorare più lontani dalle solite logiche centralistiche di politica sindacale a vantaggio di un’azione più incisiva a livello periferico presso le singole aziende, anche in considerazione della trattativa sul prossimo CCNL”.
“Elementi qualificanti del prossimo contratto di lavoro devono essere principalmente la qualità del lavoro e la sicurezza degli operatori sanitari e dei propri pazienti. In tal senso – conclude Quici - la politica sindacale Cimo sarà indirizzata a migliorare la parte normativa del contratto attraverso il superamento delle barriere poste da ARAN in sede di tavolo tecnico, trattativa sulla quale non ammetteremo facili compromessi e addomesticamenti politici soprattutto su questioni vitali per le condizioni di lavoro dei medici”.