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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Milleproroghe. Appello Associazioni malati rari: “Si sostenga l’emendamento Noja sugli screening neonatali”

immagine 28 gennaio - "L’emendamento, se approvato, stabilirebbe un termine certo – 30 giugno 2020 – entro il quale effettuare la revisione del panel delle patologie da sottoporre a screening obbligatorio. Sono passati, infatti, più di tre anni dall’entrata in vigore della Legge e del relativo Decreto: avere un termine chiaro rappresenta per noi una rassicurazione fondamentale. Inoltre si prevede un ulteriore incremento dei fondi". È quanto si legge nell'appello siglato da 19 Federazioni e Associazioni.
"A distanza di 12 mesi dall’entrata in vigore dalla legge di bilancio 2019, che apriva alla possibilità di estendere il panel delle patologie da ricercare, si introduce un termine entro il quale il Ministero della Salute dovrà completare la relativa procedura (30 giugno 2020). Inoltre, si prevede un ulteriore incremento dei fondi per lo SNE (+2 mln nel 2020 e + 4 mln a decorrere dal 2021), vincolato all’effettivo ampliamento del panel".
 
Questi i motivi che hanno portato 19 tra Federazioni e singole organizzazioni di malati rari a rivolgersi al Governo e al Parlamento affinché diano il loro appoggio a questa iniziativa.
 
"A distanza di 12 mesi dall’entrata in vigore della norma (L. Bilancio 2019) che ha incluso nello Screening Neonatale Esteso (SNE) anche le malattie neuromuscolari genetiche, le immunodeficienze congenite severe e le malattie da accumulo lisosomiale, infatti, il relativo iter amministrativo risulta ancora incompleto. L’emendamento, se approvato, stabilirebbe un termine certo – 30 giugno 2020 – entro il quale effettuare la revisione del panel delle patologie da sottoporre a screening obbligatorio. Sono passati, infatti, più di tre anni dall’entrata in vigore della Legge e del relativo Decreto: pur non dubitando della volontà di completare in tempi brevi ogni adempimento di legge, avere un termine chiaro rappresenta per noi una rassicurazione fondamentale", scrivono le associazioni.
 
"Le nostre Organizzazioni infatti rappresentano pazienti affetti da malattie rare di diverso tipo e abbiamo vissuto sulla nostra pelle e su quella dei nostri bimbi il dramma e le conseguenze gravissime che derivano da una diagnosi che giunge tardiva. Siamo consapevoli che oggi, grazie alle terapie disponibili, una diagnosi precocissima può migliorare l’aspettativa di vita e la qualità della stessa, spesso evitando la morte prematura del paziente o una gravissima disabilità".

"Tale diagnosi precoce, oggi resa possibile per circa 40 malattie metaboliche rare grazie allo SNE, risulta indisponibile su tutto il territorio nazionale per altre patologie che soddisfano i requisiti dell’Organizzazione Mondiale di Sanità per l’avvio di un programma di screening su larga scala. Attualmente, lo SNE già permette di identificare e salvare ogni anno più di 300 neonati, facendo anche risparmiare le ingenti spese che una disabilità grave e cronica comporta al Servizio sanitario nazionale. Tuttavia - si legge nel testo - il mancato allargamento del panel sta contribuendo a creare disparità tra i bimbi che nascono oggi in Regioni che effettuano lo screening ‘standard’ e quelle che invece si sono già mosse per attivare in diversi modi dei percorsi di diagnosi neonatale per altre gravi malattie. In tale ottica, l’incremento di risorse destinate allo SNE previsto dall’emendamento – disponibile in seguito all’ampliamento del panel – risulta un investimento necessario, sostenibile e prezioso per un sistema sanitario ispirato da principi dell’universalismo e dell’equità".


"Le sottoscritte Organizzazioni Vi chiedono quindi di appoggiare questo emendamento, un ulteriore passo in avanti nella politica di screening e dal quale può dipendere la vita e la salute di tanti bambini che nel prossimo futuro nasceranno affetti da una di queste patologie. Fiduciosi della Vostra attenzione, ringraziamo sin d’ora e ci attendiamo una positiva risoluzione di questa tematica", concludono le associazioni.
28 gennaio 2020
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