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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Intramoenia. Aumentano gli utili delle Asl: +9,1. Il cesareo l'intervento più richiesto

immagine 30 gennaio - La contrazione dei costi dal 2008 al 2009 ha permesso alle Aziende di guadagnare sempre più dalla libera professione intramuraria. Al personale sanitario resta in tasca l'86% dei ricavi. Cesarei e interventi della tiroide i più gettonati. Ecco la Relazione che la Salute ha trasmesso al Parlamento (parte 1, parte 2, parte 3).
Diminuiscono i ricavi per il Ssn legati all’intramoenia, passati da 1,264.776 miliardi del 2009 a 1,226.758 del 2010. Ma aumentano i saldi. Dal 2008 al 2009, infatti, si registra un decremento dei costi dello 0,6% che, seppur associata ad un incremento lieve dei ricavi (+0,5%), ha permesso un considerevole aumento degli utili (+9,1% circa), passati da 148.991.000 a 162.476.000. E la tendenza sembra confermata per il 2010. In base ai dati disponibili relativi al quarto trimestre, infatti, a fronte della diminuzione del 3% dei ricavi (da 1,264.776 miliardi a 1,226.758) si registra un saldo positivo del 5,7% (da 162,476 milioni a 171,744 milioni), proprio grazie a un contenimento del 4,2%dei costi sostenuti dalle aziende per le prestazioni in regime intramurario, scesi da 1,102 miliardi a 1,055). A conti fatti, dunque, solo il 14% dei soldi che entrano nell’azienda per la libera attività intramuraria restano alla stessa. L’86% va a personale sanitario che ha erogato la prestazione.
 
E' quanto emerge dalla Relazione al Parlamento presentata dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, e relativa all'anno 2009 e ai dati provvisori per il 2010.

Emilia Romagna, Toscana e Veneto solo le tre Regioni che più incassano dall’intramoenia, rispettivamente con 29,5 milioni, 28,4 milioni e 19,6 milioni di euro. I saldi inferiori si registrano invece in Basilicata (173), Valle D’Aosta 256 e Molise (870).

L’analisi dei dati permette di evidenziare come le Regioni del Centro-Nord facciano registrare un volume di ricavi per prestazioni in Intramoenia maggiore, mentre la spesa pro-capite nelle Regioni meridionali ed insulari è generalmente piuttosto esigua. Infatti in Regioni come Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia corrisponde una spesa pro-capite nettamente superiore alla media nazionale di 21,1 euro/anno (sono sopra la media anche Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Marche), mentre in tutte le Regioni meridionali ed insulari si registra una spesa pro-capite inferiore alla media nazionale. In particolare, poi, il valore corrispondente alle Regioni Calabria, Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna e Molise non raggiunge neanche quota 11 euro/anno (pari a circa la metà della media nazionale).

Approfondendo l’analisi per tipologia di ricavi, relativamente all’area ospedaliera, valori superiori alla media nazionale (pari a 5,9 euro/anno pro-capite) si registrano in Lombardia (12,8 euro/anno), Abruzzo (10,8 euro/anno), Toscana (10,6 euro/anno), Valle d’Aosta (9,1 euro/anno), Piemonte (8,6 euro/anno), Emilia-Romagna (7,3 euro/anno) e Liguria (6,4 euro/anno). La graduatoria stilata per l’area delle prestazioni specialistiche, invece, vede ai primi posti Emilia-Romagna (25,0 euro/anno), Toscana (24,1 euro/anno), Marche (20,0 euro/anno), Veneto (18,0 euro/anno), P.A. Trento (17,7 euro/anno), Valle d’Aosta (16,7 euro/anno), Friuli Venezia Giulia (16,3 euro/anno), Piemonte (15,8 euro/anno) e Lazio (13,6 euro/anno), il tutto a fronte di una media nazionale di 12,4 euro/anno pro-capite.

Per quanto riguarda i ricoveri, quelli effettuati in regime di intramoenia di concentrano in particolare su cinque Regioni: Campania (19,2%), Lazio (17,8%), Lombardia (16,4%), Emilia-Romagna (10,6%) e Toscana (10,4%). “Tuttavia – si legge nella relazione - per ottenere un’informazione più precisa, è indispensabile normalizzare il dato rapportando i ricoveri effettuati in Alpi con il totale dei dimessi per Regione”. Emerge qui che, se resta invariata la situazione per Campania, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna, tuttavia il dato della Lombardia si rivela perfettamente in linea con quello medio Italia (0,5%). Viceversa, la Regione Piemonte ha una quota di dimessi Alpi superiore alla media nazionale (vedi tabelle a fondo pagina).

Quanto ai DRG che più frequentemente risultano associati ad un ricovero effettuato in attività libero professionale intramuraria si tratta soprattutto di parti con taglio cesareo senza complicanze (2,4%), seguiti dagli interventi sulla tiroide (2,2) e da quelli su intestino crasso e tenue senza complicanze (1,6).
 


 
 
30 gennaio 2012
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