"Il Ministro proprio in questi giorni ha ritenuto opportuno chiedere ad Aifa di avviare una ricognizione che le consenta di avere contezza dei medicinali che, per categorie terapeutiche omogenee, non sono allo stato a carico del Ssn – nel senso che sono classificati come fascia C, al fine di poter avviare approfondimenti e valutazioni, funzionali a nuove strategie politiche per la materia dei farmaci".
Così il sottosegretario alla Salute,
Armando Bartolazzi, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali all'interrogazione di
Michela Rostan (Leu) sulle iniziative finalizzate a consentire alle parafarmacie di vendere tutti i farmaci di fascia C.
Questa la risposta integrale del sottosegretario.
"Siamo tutti consapevoli che ogni qualvolta si affronta la tematica relativa ai farmaci, ci si confronta con uno dei temi della politica sanitaria di maggiore rilevanza e impatto sui cittadini.
Non è un caso che il Ministro della salute, in considerazione della rilevanza strategica che la politica del farmaco ricopre in termini di politica sanitaria per il sistema Paese, tra le prime iniziative avviate all'inizio del suo mandato, ha istituito il Tavolo sulla governance farmaceutica, che ha prodotto e sottoposto al Ministro, nell'autunno scorso, un documento programmatico in materia, che a sua volta il Ministro ha prontamente sottoposto all'AIFA – rappresentata nel Tavolo –, per l'avvio delle iniziative attuative e dei relativi provvedimenti.
Svolte queste valutazioni di carattere generale, ricordo che, nel rispetto del principio cardine che sta alla base del nostro sistema di politica farmaceutica, il farmaco rappresenta uno strumento di tutela della salute, e in questa accezione vanno necessariamente ricompresi anche i farmaci di classe C, atteso che – come noto – il sistema della classificazione attiene solo all'aspetto della rimborsabilità.
Il documento sulla governance farmaceutica di cui sopra, tra gli altri principi, affronta la materia del Prontuario farmaceutico, con specifico riguardo alle iniziative di revisione del Prontuario farmaceutico nazionale, precisando che tale mission può essere realizzata con attività ordinaria e continuativa e, che tale revisione può riguardare l'intero prontuario o essere effettuata per gruppi terapeutici.
Rimanendo sul tema, e come iniziativa funzionale a quanto sopra riferito, il Ministro proprio in questi giorni ha ritenuto opportuno chiedere ad AIFA di avviare una ricognizione che le consenta di avere contezza dei medicinali che, per categorie terapeutiche omogenee, non sono allo stato a carico del SSN – nel senso che sono classificati come fascia C - al fine di poter avviare approfondimenti e valutazioni, funzionali a nuove strategie politiche per la materia dei farmaci.
Da ultimo, quanto alla specifica questione relativa alla vendita presso gli esercizi commerciali anche dei medicinali di fascia A ed erogabili previa presentazione della ricetta medica, atteso che la complessa materia non costituisce specifico oggetto del contratto di Governo, e come è noto si caratterizza come un cambiamento strutturale del sistema della dispensazione e dell'erogazione dei medicinali, è intenzione del Ministro della salute avviare ogni necessario approfondimento e confronto istituzionale ai fini delle valutazioni da assumere".
Michela Rostan (LeU), replicando, ricorda che l'attuale Ministra della salute ha in passato più volte dichiarato la sua volontà di liberalizzare il settore della vendita dei farmaci di fascia C, anche al fine di abbassarne i prezzi, e che tale posizione è stata ripresa anche nel programma del Movimento 5 Stelle. Ricorda che le parafarmacie, grazie alla presenza di farmacisti laureati, sono in grado di assicurare un corretto utilizzo dei farmaci, potendo inoltre consentire una più agevole disponibilità e un minor esborso da parte dei cittadini.
Si dichiara consapevole che, poiché i farmaci di fascia C rappresentano un mercato rilevante, che permette inoltre un incasso immediato, senza attendere il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, vi sono settori che hanno interesse a impedire ogni forma di liberalizzazione. Prende atto che dalla risposta emerge la volontà di non adempiere in tempi rapidi a quanto promesso in sede di dichiarazioni politiche.