Sileri (M5S): “Rivedere i Lea, inutile averne così tanti se poi non si hanno i soldi per portarli avanti. Meglio averne di meno ma garantiti”
di L.F.
10 gennaio - Intervista al presidente della Commisione Sanità del Senato ai margini della conferenza stampa del M5S su "Poteri forti e Salute". Affrontati anche i nodi del personale e degli investimenti in sanità. E poi un affondo sull'autonomia differenziata: "La sanità è sanità, non ha un colore politico, non torneremo indietro di 200 anni dividendo l'Italia in Granducati". Infine una apertura sul comma 687 della legge di Bilancio che, secondo i sindacati, mette in discussione i rinnovi contrattuali: “Se c’è dialogo una soluzione si trova”. LA VIDEO INTERVISTA INTEGRALE
“Siamo al governo da 6 mesi: il primo atto, quello più importante, è stato quello di non ridurre il fondo sanitario nazionale, lo abbiamo incrementato di un miliardo e lo incrementeremo ulteriormente nei prossimi anni per un totale di 4 miliardi. Ma penso che dovremmo porci l'obiettivo di rivedere i Lea: è inutile averne tantissimi sulla carta per poi non avere i soldi per portarli avanti. È meglio averne qualcuno in meno ma che siano davvero garantiti".
A parlare è il presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato Pierpaolo Sileri del M5S a margine di una conferenza stampa del M5S a Palazzo Madama dal titolo emblematico "Poteri forti e Salute".
La prima domanda posta al senatore è stata comunque sul manifesto Pro-scienza firmato anche da Beppe Grillo: "Una bellissima notizia", ha detto il presidente della Commissione spingendosi anche a ipotizzare che quella firma possa rappresentare "un passo avanti" per avere un "buon disegno di legge che rispetterà tutte le esigenze".
Il presidente ha poi parlato anche delle sfide future: “Bisognerà pensare al personale - medici, infermieri, Oss - non c'è servizio sanitario senza il personale. L'altra cosa è pensare non solo agli ospedali - che devono essere aperti e rivitalizzati - ma soprattutto al territorio. Per far questo però serve il personale: contratti, valorizzazione ed evitare la fuga dal sistema sanitario nazionale”.
E sul personale c'è anche da segnalare la disponibilità a valutare le richieste di modifica del comma 687 della legge di Bilancio appena approvata che, a parere di medici e dirigenti del Ssn, metterebbe a rischio la stessa stipula dei nuovi contratti: "Sia sempre pronti al dialogo e al confronto ma senza muri", ha detto Sileri, facendo riferimento alla richiesta di abolizione di quel comma tout court richiesta dai sindacati attraverso un emendamento al Decreto semplificazioni.
Altri interventi chiave per Sileri sono inoltre quelli "sull'edilizia sanitaria, spesso fatiscente, sulla tecnologia senza la quale un ospedale non può andare avanti e sulla spesa farmaceutica e i dispositivi medici".
Quanto al regionalismo differenziato, infine, Sileri si dice "scettico sulla mancanza di comunicazione tra le regioni e il governo centrale. La sanità è sanità, non ha un colore politico, non torneremo indietro di 200 anni dividendo l'Italia in Granducati"