“Sì a un ruolo anche per gli Ordini professionali sanitari sia nell'ambito dell'individuazione del contenuto delle principali prestazioni di carattere professionale in rapporto a standard qualitativi predeterminati sia nella definizione di criteri e parametri obbiettivi per il calcolo dei costi per le prestazioni professionali”. È quanto chiede in una lettera il presidente della Cao
Giuseppe Renzo al presidente della commissione Lavoro al Senato
Maurizio Sacconi che è anche relatore del Ddl sul lavoro autonomo in cui vi sono alcune proposte emendative che tendono ad attribuire un ruolo anche agli Ordini professionali sia nell'ambito dell'individuazione del contenuto delle principali prestazioni di carattere professionale in rapporto a standard qualitativi predeterminati sia nella definizione di criteri e parametri obbiettivi per il calcolo dei costi per le prestazioni professionali.
Ma il punto è che ad oggi gli ordini sanitari sono esclusi e Renzo proprio questo chiede a Sacconi, ovvero di estendere la misura anche alla sanità. “Questa proposta dovrebbe riguardare non soltanto gli Ordini sottoposti alla vigilanza del Ministero di Giustizia ma anche quelli sanitari (Medici, Odontoiatri, Veterinari, Farmacisti) sottoposti alla vigilanza del Ministero della Salute. Risulta evidente che l'inserimento degli Ordini delle professioni sanitarie quali Enti proponenti in materia costituirebbe un importante mezzo per capire la qualità dei servizi sanitari offerti degli operatori del settore a garanzia della tutela della salute del cittadino”.