“Il voto di domenica registra un arretramento del partito di governo, a Milano come a Roma e Napoli, nelle periferie urbane. Laddove, cioè, si segnala maggiore emarginazione sociale ed aumento delle diseguaglianze, anche per i servizi sanitari e gli indicatori di salute”. E’ questa la riflessione del segretario nazionale dell’Anaao Assomed,
Costantino Troise, sulle elezioni comunali di domenica scorsa. Per Troise, infatti, il deludente risultato del Pd è in parte da attribuire alla mancanza di attenzione dei partiti di governo, nazionale e locale, nei confronti della sanità e della salute, in generale, degli italiani. “Nel dibattito politico odierno la sanità è desaparecida, se non come costo da tagliare o cronaca giudiziaria, scomparsa dall’agenda del Governo o delle amministrazioni, perché scomparsa da quella dei partiti al governo, nazionale e locale”. Ma così facendo, secondo Troise, i partiti di governo hanno perso il sostegno degli italiani. Sarebbe questa, per il segretario dell’Anaao, la lezione che la politica dovrebbe imparare da queste elezioni: “Uscita dalla porta, la salute rientra dalla finestra del voto di protesta e di richiesta di cambiamento”.
"Le profonde diseguaglianze tra i cittadini italiani nella esigibilità del diritto alla salute garantito dalla Costituzione, effetto della crisi, ma anche di scelte politiche ed amministrative, introducono - secondo il segretario dell'Anaao - faglie di rottura non solo tra Nord e Sud del Paese, ma tra centro e periferia della stessa città. Con effetti sociali che cominciano a vedersi, nell’aspettativa di vita, nella mortalità e morbilità, nella iniquità di accesso ai servizi sanitari, nelle possibilità di tutela della salute”.
Diseguaglianze, afferma Troise, “legate al CAP e al reddito contribuiscono a ridurre la coesione sociale, specie nei periodi di crisi. Si curi chi può. Mentre la spesa privata raggiunge i 3 punti di PIL, il 10% della popolazione non si cura ed il 7% si indebita per curarsi. Percentuali che aumentano con il diminuire del reddito, cioè nelle stesse Regioni dove il finanziamento pro capite pubblico è più basso e nelle stesse fasce sociali dove più carente è il welfare. Nelle periferie urbane in cui il voto si alimenta di protesta e rabbia”.
“Chissà – si chiede allora Troise - se la solidarietà è ancora un valore di sinistra, mentre lo Stato usa i soldi dei libretti postali per farsi imprenditore della sanità privata, scommettendo contro se stesso?”.
Intanto, per il segretario dell’Anaao, “le diseguaglianze nell’accesso ai servizi sociali e sanitari tra i cittadini, figlie della crisi del Servizio Sanitario pubblico e nazionale, stanno diventando divaricazioni, cambiando lo spazio e le prospettive dei diritti di cittadinanza”. Ma “un SSN che perde pezzi di equità ed universalismo – avverte Troise - si trasforma da fattore di coesione sociale in terreno di coltura per nuove diseguaglianze che evidenziano l’allargarsi della forbice tra i ceti sociali ed i luoghi in cui si trovano a vivere”.