Scatta oggi, 25 novembre, l'applicazione delle norme previste dalla Direttiva Ue sugli orari di lavoro. E oggi arriva la conferma che le risorse per far fronte alla necessità di nuovi operatori sanitari per compensare i vuoti che si potrebbero creare per il prolungamento dei turni di riposo, potrebbero arrivare dai risparmi sulla medicina difensiva.
E' lo stesso relatore al ddl in Commissione Affari Sociali e responsabile sanità del PD
Federico Gelli a confermarlo in questa intervista a
Quotidiano Sanità: “Abbiamo concordato con il Governo di anticipare una parte delle norme del ddl approvato in Commisione nella legge di Stabilità. Le misure di contrasto alla medicina difensiva scatteranno quindi subito e porteranno risparmi che potremo usare per assumere o regolarizzare con cotratti a tempo indeterminato fino a 4.000 operatori sanitari”. Dalle norme stralciate della responsabilità professionale, infatti, si stima un possibile risparmio immediato tra i 300 e i 350 milioni di euro che basterebbero a coprire i vuoti di personale che il nuovo orario di lavoro europeo comporterà.
On. Gelli, possiamo confermare allora che almeno una parte del ddl sulla responsabilità professionale di cui è stato relatore in commissione Affari Sociali verrà inserita nella legge di stabilità?
Sì, una buona parte del provvedimento sulla responsabilità professionale verrà inserito nella legge di stabilità. Con ogni probabilità per mezzo di un emendamento governativo che verrà presentato durante l’esame del testo in Aula.
Quali articoli saranno inseriti?
Al momento non sono ancor in grado di fare una valutazione precisa. Sicuramente potrebbero rientrare nella stabilità tutti quegli articoli che, secondo la valutazione del Mef, potranno avere una ricaduta economica in termini di risparmio per il Servizio sanitario grazie alla riduzione delle pratiche di medicina difensiva, che vuol dire meno esami diagnostici, meno farmaci, meno prestazioni mediche e sanitarie non necessarie insomma.
Possiamo fare delle ipotesi in questo senso?
Potremmo dire che, con ogni probabilità, potranno entrare in stabilità le norme sulla responsabilità civile, quelle sull’obbligo di conciliazione, quella sulle assicurazioni e l’azione di rivalsa. Di certo non potranno essere presi in considerazione quegli articoli ordinativi o sui principi generali o, ancora, sulla responsabilità penale.
E che ne sarà di questi articoli? Il disegno di legge è ben strutturato nel suo insieme, sono molti i riferimenti tra un articolo e l’altro. Non si rischia di snaturare il provvedimento in questo modo?
No assolutamente. In questo senso ho già ricevuto le dovute rassicurazioni dal Partito Democratico. Le parti che non verranno inserite in stabilità seguiranno un iter parlamentare spedito. Ci sarà un canale privilegiato per portare a compimento l’intero disegno di legge nel più breve tempo possibile. Questo è un impegno che avevo preso fin da subito con tutti gli operatori del settore sanitario e sono deciso a portarlo a termine.
Come abbiamo anticipato ieri, l’inserimento di questi articoli in stabilità potrebbe servire per porre rimedio al problema riguardante l’applicazione della Direttiva Ue sull’orario di lavoro che porterebbe all’assunzione di 3/4000 unità di personale. Ce lo conferma?
Sì, diciamo che questa è un’ipotesi attualmente al vaglio da parte del Mef. Da queste norme sulla responsabilità professionale si potrebbero generare risparmi per 300-350 mln che potrebbero servire per poter assumere circa 2.000 nuove unità di personale e stabilizzare con contratti a tempo indeterminato altrettanti precari. Ovviamente sarei estremamente soddisfatto di questo risultato. Appena diventato relatore di questo disegno di legge, lo scorso agosto, avevo promesso agli operatori sanitari che entro fine anno saremmo giunti ad un testo finale sulla responsabilità professionale. Se ora si riuscisse a rendere da subito operativa una buona parte del ddl e, al contempo, quest’ultimo risultasse decisivo anche per poter assumere migliaia di operatori, ne sarei estremamente felice.
Giovanni Rodriquez