Cresce l'attesa per la pubblicazione del Bando - programmato inizialmente per lo scorso 30 aprile - che chiarirà una volta per tutte il numero delle borse di studio per le specializzazioni in Medicina che riusciranno ad essere finanziate. Questa mattina, nel corso di un incontro al Miur, il coordinatore del Coordinamento Mondo Medico,
Cristiano Di Gioia, ha fatto sapere che - almeno per il momento - le borse finanziate sono 4.400. "L'auspicio che il Miur ci ha palesato è, però, quello di riuscire a raggiungere quota 5.000 borse", ha spiegato Di Gioia. Insomma, quella 'quota 5000' che da qualche giorno era iniziata a circolare, al momento continua ad essere più un auspicio che una certezza.
L'uscita del Bando in Gazzetta Ufficiale è attesa per questa settimana, ma, già da ora, le prese di posizione sembrano chiare. "L'annunciato tentativo del Miur di incrementare le borse dalle attuali 4.400 a 5.000 è insufficiente se proporzionato alle stime che si aggirano intorno ad un numero di candidati non inferiore ai 15.000, precisando che la specializzazione è 'condicio sine qua non' per l'accesso al mondo del lavoro dei medici abilitati", ha sottolineato Di Gioia.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente dell'Omceo di Milano,
Roberto Carlo Rossi, per il quale si tratta di "numeri inaccettabili". "La stessa Conferenza Stato-Regioni aveva recentemente indicato in 8.000 nuovi medici specializzati il fabbisogno del Servizio sanitario nazionale. Un dato, seppur insufficiente rispetto alla platea di neolaureati, indicativo però del fabbisogno minimo per la tenuta del sistema sanitario - ha aggiunto Rossi -. L’ipotesi annunciata di sole 5.000 borse di studio messe a disposizione degli specializzandi è anche la conferma della mancanza di una qualsiasi programmazione da parte di chi ne ha la responsabilità e l’indifferenza nei confronti delle prospettive di lavoro e di reddito di migliaia di giovani laureati in medicina”.
Insomma, considerando anche l'aumentato numero di candidati, il rischio è che le borse di studio messe a disposizione quest'anno possano arrivare a soddisfare solo un terzo del numero totale dei richiedenti. In proporzione, andrebbe quindi a ridursi la copertura rispetto a quella dello scorso anno.
Giovanni Rodriquez