DIl decreto legge su droghe e off label, approvato dalla Camera con 280 pareri favorevoli e 146 contrari, ha iniziato oggi il suo iter a Palazzo Madama. Il testo sarà esaminato dalle commissioni riunite Giustizia e Igiene e Sanità, e i relatori saranno
Amedeo Bianco (PD) e
Carlo Giovanardi (NCD). La scelta di Giovanardi, uno dei 'padri' di quella Fini-Giovanardi bocciata dalla Corte Costituzionale e abrogata dal decreto in oggetto, ha scatenato le ire delle associazioni. Il
forum droghe, parlando di "ultima stupefacente provocazione", ha scritto al presidente del Senato
Pietro Grasso, annunciando uno sciopero della fame da parte degli attivisti. Sulla stessa lunghezza d'onda l'
associazione Antigone ha dichiarato: "Mettere Carlo Giovanardi quale relatore del decreto sulle droghe al Senato - sottolinea il presidente Patrizio Gonnella - è come mettere Dracula all'Avis. Una nomina che è tragica e comica allo stesso tempo".
C'è da dire che le stesse dichiarazioni rilasciate oggi da Giovanardi non hanno contribuito a stemperare il clima. Il relatore del testo, infatti, spiegando che rimane poco tempo a disposizione per la conversione del decreto, ha dichiarato: "Ritengo si possa approvare così come è, unitamente a un ordine del giorno che chieda al Ministero della Salute di correggere il punto critico riguardo la cannabis naturale arricchita". Un cambiamento non di poco conto, visto che l'obiettivo sarebbe quello di far rientrare la cannabis tra le droghe pesanti, con tutte le ricadute in termini giudiziari. "La marijuana che si usava 20 anni fa poteva esser messa in una tabella a parte, ma quella che si usa oggi, sia naturale che sintetica, è arricchita e presenta un Thc altissimo - ha spiegato Giovanardi -. Per questo - ha concluso - non andrebbe inserita in una tabella separata rispetto a droghe più pesanti e pericolose. Spero che il Senato intervenga".
Giovanni Rodriquez