Al di là delle retribuzioni del personale sanitario, una tematica di rilevanza fondamentale sia per il personale già in servizio che per quello che si appresta a iniziare la sua carriera lavorativa all’interno del sistema sanitario, è quella del welfare aziendale “Un aspetto da troppo tempo dimenticato o comunque non valorizzato nel modo corretto, sia esso infermieristico o medico, che abbiamo più volte denunciato e per le quali stiamo portando avanti delle battaglie concrete” ,dicono il segretario generale Uil Fpl – FVG,
Stefano Bressan ed il segretario Nursind Udine,
Afrim Caslli.Affrontare la questione nel settore pubblico è importante, dato anche che - a differenza di quanto avvenga nel privato, dove già vengono spesso proposte iniziative messe a disposizione dallo stesso datore di lavoro – nel pubblico queste forme di sostegno devono invece essere previste a livello nazionale, attraverso iter decisamente più lungo e con una copertura finanziaria che non sempre c’è.
“È fondamentale per la Pubblica Amministrazione – continuano i due sindacalisti – promuovere e diffondere prestazioni e misure di welfare aziendale ispirate ai principi più generali del benessere organizzativo. Un tema, questo, di grande impatto rispetto alla valorizzazione dei dipendenti pubblici anche in funzione di un recupero di efficienza organizzativa e di valutazione della performance oltre che di maggior benessere lavorativo”.
“Al di là del tema di welfare aziendale e benessere lavorativo che sta venendo meno da anni un’altra criticità che rileviamo, come se non bastasse nella provincia di Udine è relativo al problema del caro affitti che ha visto negli ultimi anni per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 8,37 al mese per metro quadro, con un aumento del 6,08% rispetto a maggio dell’anno precedente che erano di € 7,89 mensili al mq. Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio nella provincia di Udine ha raggiunto il suo massimo nel mese di maggio 2023, con un valore di € 8,37 al metro quadro”, riferiscono le O.o.S.s.
Questo oltre a mettere in difficolta gli studenti della stessa università di Udine, che tocca in maniera molto importante personale medico e infermieristico di prossima assunzione, per chi deve pagarsi un alloggio è ancora più penalizzato. Per Uil Fpl – FVG ed Nursind Udine, un riconoscimento regionale a forma di contributo sarebbe senz’altro il primo passo per un “welfare aziendale” migliore.
Sulla stessa scia c’è anche il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri, Gianluigi Tiberio che punta il dito in particolare su specializzandi e sui giovani medici che si devono aprire uno studio medici.
“Il caro affitti riguarda chi è iscritto all’università ma anche i giovani medici - afferma del Presidente dell’Ordine dei Medici di Udine,
Gian Luigi Tiberio – e questo può disincentivare chi, ad esempio, si avvia alla professione e deve affrontare già altri costi come l’apertura di un ambulatorio. Il nostro auspicio è che le istituzioni prendano inconsiderazione questa problematica, perché si rischia di lasciare scoperte alcune zone, soprattutto quelle più disagiate come le zone montane, dove già i medici si fanno carico delle spese di spostamenti per coprire diversi ambulatori”.
“Sappiamo – precisa il Presidente – che si tratta di aree che non rappresentano la prima scelta dei medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Dare loro la possibilità di prendere in affitto una casa o un appartamento a costi contenuti può rappresentare un ulteriore incentivo. Il problema tocca anche per chi vive in città di Udine e non riguarda solo i medici di medicina generale, ma anche gli specializzandi che scelgono un ospedale friulano per portare a termine il loro percorso formativo. Anche per loro il caro affitti è diventato un problema che non si può trascurare. Già allo stato attuale continuiamo ad assistere alla fuga dei medici. Non vorrei che questo ulteriore problema del caro affitti peggiorasse ancora di più questa situazione”.
Endrius Salvalaggio