4 marzo -
Mentre il nostro territorio attende da anni che, coerentemente con gli annunci fatti dalla Regione Puglia, vengano avviati i lavori per il nuovo ospedale di Andria, la provincia vive una situazione di insopportabile sotto-dotazione in termini di posti letto. Si tratta di una vicenda ben nota che al momento non ha trovato soluzione e che purtroppo ogni giornO molti cittadini della BAT vivono sulla loro pelle nel momento in cui si devono rivolgere ai servizi sanitari locali.
Come certificato dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la programmazione relativa alla provincia BAT presenta, in proporzione, un numero di posti letto (pubblico/privato) inferiore sia rispetto alle altre province pugliesi, sia rispetto allo standard regionale massimo programmabile che per la Puglia è pari a 3,59 posti-letto per mille abitanti, essendo la BAT pari a circa 2.2 posti-letto per mille abitanti. E intanto dall'anno 2011 sono chiusi gli ospedali di Minervino Murge e di Spinazzola; e, a seguito dei successivi Piani di rientro/riordino, sono stati chiusi o riconvertiti anche gli ospedali di Canosa di Puglia e di Trani con la cancellazione di reparti, posti letto e servizi, a danno dei residenti bisognevoli di cure sanitarie.
Su tale incredibile vicenda, che vede un’intera provincia discriminata insieme ai suoi cittadini, ho presentato alla Camera un’interrogazione urgente cui il Ministero della Salute ha fornito risposta nella Commissione Affari Sociali della Camera. Purtroppo dal Ministero è arrivata la conferma che le preoccupazioni da me tante volte espresse, peraltro nella totale indifferenza da parte della Regione che ha competenza diretta in materia di organizzazione sanitaria, sono fondate. Le disastrose manchevolezze della Giunta (da Vandola a Emiliano niente è cambiato) stanno mettendo in difficoltà anche lo stesso Ministero della Salute.
Gli elementi emersi alla Camera sono i seguenti:
Il Ministero ha chiesto ufficialmente alla Regione Puglia notizie e informazioni in merito al completamento del piano di rientro dal disavanzo sanitario nel cui ambito si inserisce la definizione dei posti letto nelle province pugliesi.
La Regione Puglia, cito testualmente dalla risposta del Governo, “non ha fornito alcun riscontro” in merito.
Anche sulla proposta di riordino della rete ospedaliera della Puglia, nonostante le richieste di chiarimenti e integrazioni, la documentazione richiesta alla Regione da parte del Ministero non è mai pervenuta.
Ecco quindi cosa è accaduto e continua ad accadere dal 2012, cioè da quattro anni: il primo programma di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, in cui si prevedeva in via prioritaria la realizzazione del nuovo ospedale di Andria insieme ad altri tre nel territorio regionale, non è stato attuato; nel successivo accordo integrativo del programma messo a punto dalla Regione il nuovo ospedale di Andria, pur previsto, non è più tra le “priorità 1”. Questo accordo di programma è in corso di istruttoria presso il Ministero della Salute, che però non può procedere dovendo rimanere in attesa di indicazioni operative, ancora mai fatte pervenire, dalla Regione Puglia.
Ancor più alla luce del desolante quadro certificato alla Camera, la Regione Puglia ha il dovere di dare finalmente risposte e soprattutto di rimediare a quanto sta accadendo da anni nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Bisogna esigere una risposta chiara e limpida, a partire dallo stesso presidente Emiliano il quale ha l’ulteriore aggravante di avere tenuto per sé la delega sulla sanità: le responsabilità del presidente della Giunta mi sembrano evidenti; ora faccia il proprio dovere per garantire un trattamento quantomeno dignitoso alla nostra provincia.
Benedetto Fucci
(deputato dei Conservatori e Riformisti)