24 giugno -
“Un chiarimento sulla proposta di impiego negli ospedali dei giovani medici negli ultimi due anni di corso di specializzazione”. È questa la richiesta che arriva da Daniela Melchiorre responsabile nazionale dei rapporti con l’Università del Sindacato dei Medici Italiani-Smi e rivolta al ministro della Salute, Ferruccio Fazio
Per la dirigente dello Smi, il rischio è che “questi professionisti, ancora in formazione, con un contratto aziendale di due anni, vengano dirottati negli ospedali solo per coprire le carenze di organico. Proprio per una mancata programmazione del fabbisogno del settore, questione che rimane ancora aperta e irrisolta. Non soddisfa la previsione che sulla base di questa scelta, le risorse economiche recuperate potrebbero essere utilizzate per aumentare il numero dei posti messi a concorso per le scuole di specializzazione”.
“Ma da una prima analisi – continua Melchiorre – emergono almeno tre criticità: il carattere dell’urgenza volta a coprire le carenze ormai croniche di organico; una mancata programmazione che preveda lo sviluppo della professione e non il suo imbarbarimento; il pericolo di creare un precariato non sufficientemente competente, o per lo meno che non abbia completato il suo corso di studi, a fronte di un esercito di medici precari già formati che nei molti anni di attività hanno conseguito già un elevato grado di competenza”.
“Si è parlato in queste settimane – conclude Melchiorre – anche della possibilità di ridurre gli anni del corso di specializzazione e della modifica dell’attuale regolamento delle scuole, con l’eventuale introduzione in Italia del metodo del “Teaching Hospital”. Tutti temi che necessitano di un serio approfondimento e che non possono essere inseriti nel calderone degli annunci e delle relative polemiche, per questa ragione ci rivolgiamo al ministro Fazio, chiedendo di precisare la proposta ed eventualmente di aprire un confronto con i sindacati del settore e soprattutto con i giovani medici specializzandi”.
24 giugno 2011
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