Leadership in Sanità: interpretazione al femminile, innovazioni, opportunità. Questo il titolo del Convegno organizzato a Firenze dalla Fnomceo e che vedrà la partecipazione di molti interlocutori, ma soprattutto tante interlocutrici di rilievo: il ministro della Salute Ferruccio Fazio, il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, i Sottosegretari alla Salute, Francesca Martini ed Eugenia Roccella, i ministri Maria Stella Gelmini e Giorgia Meloni, le ex ministre della Salute Rosy Bindi e Livia Turco, Giovanna Melandri e Giulia Bongiorno.
Nella nota di presentazione dell’evento, Roberta Chersevani, presidente dell’Ordine dei medici di Gorizia, per spiegare il titolo del Convegno cita una frase tratta dal libro La passione e la fatica di Maria Cristina Bombelli: "La leadership è una sorta di araba fenice: tutti la cercano ma non si riesce a descriverla in modo univoco. È come il principe azzurro per le donne: un sogno di cui si intuiscono le caratteristiche ma che si contamina nel momento in cui la realtà prende il sopravvento".
E Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, nticipa uno dei temi centrali: “La progressiva femminilizzazione della Professione medica dovrà necessariamente trovare riscontro in una rivisitazione dei modelli organizzativi delle attività sanitarie. Bisogna riconoscere, infatti, alle donne un insostituibile ruolo per l’intera società. E tale riconoscimento passa anche attraverso il rendere i tempi della Professione più coerenti con i tempi delle donne: con il tempo della gravidanza, della maternità, dell’allattamento. Una donna non può e non deve vedere la sua carriera penalizzata dalla scelta di essere madre”.
Secondo una delle più accreditate metodologie di lavoro al femminile, che consiste nella ricostruzione di una genealogia di genere spesso misconosciuta, il portale della Fnomceo (www.fnomceo.it) ha pubblicato in questi giorni molti profili di donne medico nei secoli, da Trotula, la guaritrice attiva a Salerno intorno all’anno Mille, a Rita Levi Montalcini.