Sensibilizzare la popolazione nei confronti di un tema, come quello dei disturbi mentali femminili, che rappresenta uno dei più gravi problemi di salute pubblica. È questo l’obiettivo della prima edizione dell’iniziativa “Ospedali a Porte Aperte” promossa da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute delle donne), in collaborazione con l a Società italiana di psichiatria (Sip) e rivolta alle donne che soffrono di disturbi psichici, neurologici e del comportamento.
Durante la giornata del 10 ottobre, giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale sulla salute mentale, in oltre 70 ospedali aderenti al progetto, gran parte dei quali appartenenti al Network Bollini Rosa, sarà possibile sottoporsi a visite ed esami gratuiti o ricevere materiale informativo.
“L'H-Open day sulla salute mentale al femminile – ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da - è un'iniziativa già sperimentata per altre patologie, in cui gli ospedali del Network Bollini Rosa, che vi aderiscono, mettono gratuitamente a disposizione della popolazione servizi per consentire alle donne, ma non solo, di sentirsi maggiormente accolte e di poter esprimere un disagio in condizioni più favorevoli”.
Il progetto comprende oltre 70 ospedali in rete, presenti in tutta Italia, con l'obiettivo di avvicinare alle cure le persone e i loro familiari e garantire trattamenti con riconosciute evidenze scientifiche. Un'iniziativa per aumentare gli sforzi di prevenzione durante i cicli vitali della donna in cui il disagio psichico è più forte, come nel periodo perinatale. “Un progetto promosso a livello regionale e accolto favorevolmente dalle donne e dai loro familiari, nonché dagli stessi ospedali, premiati per la loro attenzione speciale nei confronti dell’universo femminile. Per la prima volta –sottolinea Merzagora - un pool di aziende che si occupano di salute mentale (Lundbeck, Roche, Pfizer, I.F.B. Stroder, Servier Italia, Meda, Otsuka, Shire, Janssen, Lilly e Neopharmed Gentili) si uniscono in un’iniziativa di sensibilizzazione e avvicinamento della popolazione alle cure.”