“E' fondamentale che tutti i generosi affidatari siano consapevoli che i cani di Green Hill hanno bisogno di ritrovare una routine, e quindi una serie di situazioni e contesti prevedibili, in modo da riuscire ad adattarsi alla nuova vita in tempi più rapidi. Sicuramente, la presenza quanto più costante dei futuri proprietari, la loro pazienza e il loro affetto, farà la differenza e faciliterà il processo”.La raccomandazione arriva dalla Federazione degli Ordini veterinari (Fnovi) e in particolare i medici veterinari che si occupano di medicina comportamentale riguardo all’affido dei cuccioli di beagle sottratti a Green Hill, l'allevamento di Montechiari Brescia per la sperimentazione teatro, lo scorso aprile, di un blitz degli animalisti per liberare i cani e sotto sequestro dal 18 luglio con l'accusa è di maltrattamenti di animali e mancato rispetto dell'anagrafe canina.
Nei prossimi giorni i beagle ex detenuti nella struttura lager saranno affidati alle persone che hanno dichiarato la loro disponibilità ad accoglierli in famiglia. Un passaggio “delicato” che consentirà ai cani di iniziare una vera vita "normale" all'interno di un ambiente familiare, “che darà loro rispetto, attenzioni e affetto”.
Ma la Fnovi, e in particolare i medici veterinari che si occupano di medicina comportamentale, vogliono ricordare “l'importanza dell'approccio più corretto per evitare ulteriori stress ai cani che sono nati e cresciuti in condizioni estremamente penalizzanti dal punto di vista della socializzazione. La particolarità di questi cani Beagle – spiega la Federazione -, oltre alla taglia leggermente inferiore a quella comunemente vista, riguarda la selezione genetica spinta ad ottenere cani docili”.
Oltre alle visite di controllo post affido che dovranno essere effettuate dal medico veterinario di fiducia e a scadenza regolare per completare le profilassi vaccinali e quanto altro necessario, quindi, per la Fnovi “è imprescindibile seguire un percorso graduale di inserimento del cane nel nuovo habitat, evitando situazioni non idonee e cercando di esporre l'animale a tutta una serie di nuovi stimoli in modo graduale (insegnare loro fare la pipì fuori casa, metterli in contatto con le persone) per non compromettere ulteriormente il delicato equilibrio psicologico di questi animali”.
Sul sito della Fnovi, spiega la Federazione, sono reperibili i recapiti dei medici veterinari “con particolari e dimostrabili competenze in medicina comportamentale, gli unici in grado di guidare in modo professionale il reinserimento nella società ‘normale’ di questi cani”.
Riguardo alle procedure di affido, la Fnovi spiega infine che ai padroni, “oltre alla documentazione legale, sarà consegnata una scheda informativa in cui verranno riportati una serie di consigli ed indicazioni per facilitare la gestione dei cani, facendo in modo che venga in primis sempre tutelato il benessere psicofisico dell'animale. La scheda informativa è stata elaborata dai medici veterinari esperti in comportamento animale”.