14 giugno -
Creare una rete permanente tra le istituzioni nazionali, europee e il volontariato del sangue. Questo l'obiettivo del manifesto lanciato questa mattina al Parlamento europeo di Bruxelles dagli ospiti del seminario promosso da Avis e Fiods (Federazione Internazionale delle Organizzazioni dei Donatori di Sangue) in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2016. Ospiti dell'evento, i massimi esponenti della medicina trasfusionale, della politica e del non profit provenienti da numerosi Paesi membri.
"In Europa - ha sottolineato
Vincenzo Saturni, presidente nazionale di AVIS - persistono differenze che rendono necessario salvaguardare il valore volontario, gratuito e anonimo del dono, anche attraverso il supporto alla nascita di nuove realtà sociali in quelle nazioni dove questo settore è ancora debole. Il volontariato organizzato rappresenta infatti un valore aggiunto che, attraverso la sua opera di promozione di stili di vita sani e cittadinanza attiva tra i donatori e nella popolazione generale, è indicatore di capitale umano. Siamo inoltre fortemente impegnati per favorire ovunque l'introduzione di quei criteri di selezione dei donatori, già vigenti in Italia da ben 15 anni, basati sulle abitudini e non sugli orientamenti sessuali. Riteniamo importante adottare un'etichetta etica per i farmaci plasmaderivati, che ne certifichi la provenienza da donatori non retribuiti”.
"Sono onorato - ha dichiarato
Giovanni La Via, Presidente della Commissione del Parlamento europeo per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare -di aver celebrato al Parlamento europeo la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. Grazie ad AVIS, abbiamo posto l'accento su un tema che da sempre considero importantissimo. Con l'iniziativa di oggi, abbiamo ribadito l'attenzione delle istituzioni europee verso questo ambito e l'importanza di promuovere momenti di dialogo con le associazioni e le società scientifiche per favorire la diffusione di un modello comune di donazione".
Oltre a Saturni e La Via, i relatori italiani sono stati
Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore del Centro Nazionale Sangue, e
Paola Di Gregorio, Consigliere nazionale della SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia).
Ospiti dell’evento anche il Direttore generale dell'European Blood Alliance,
Kari Aranko, l'europarlamentare slovena
Romana Tomc,
Ludo Muylle in rappresentanza dell'Agenzia federale belga del farmaco,
Domingos Luis Guerra Maneta del Consiglio Esecutivo della FIODS, il Direttore generale del Service du Sang della Croce Rossa belga,
Ivan De Bouyalsky e il Presidente della Società spagnola di medicina trasfusionale e terapia cellulare,
Jose Manuel Cardenas.
La donazione del sangue in Europa
Ospite del seminario anche Rys Andrzej, a capo della Direzione Generale Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione europea, che ha presentato i dati più recenti sulla donazione di sangue nell'Unione. Sono complessivamente 14 milioni (pari al 3% del totale) gli europei che lo scorso anno hanno effettuato ben 20 milioni di donazioni, per un totale di 5 milioni di trasfusioni. Secondo i dati di Eurobarometro, il 35% ha compiuto questo gesto almeno una volta nella vita. Il 75% è spinto da una motivazione altruistica, mentre solo il 12% sarebbe disposto a ricevere un compenso monetario a fronte di questo gesto.