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I farmaci a scuola. L’esperienza dell’Asl 11 della Lombardia

La formazione sul campo del personale operante nella comunità scolastica è un cardine della promozione della salute e favorisce non solo l’equità di trattamento ma anche l’integrazione di minori affetti da patologie

30 MAR - Il 25 novembre 2005 il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Istruzione hanno emanato le “Linee guida per la somministrazione di farmaci in orario scolastico” preceduta, in Regione Lombardia, dalla Circolare n. 30 del 12/7/2005 “Linee Guida sul Diabete Giovanile per favorire l’inserimento del bambino diabetico in ambito scolastico” che prevedeva, in caso di ipoglicemia, la somministrazione di diversi alimenti da parte di operatori scolastici a seconda della gravità.

L’ASL 11 Regione Lombardia prontamente approntava nel 2005, in applicazione delle disposizioni citate, un protocollo d’intesa con l’USP, che prevedeva l’autorizzazione da parte del medico alla somministrazione di farmaci da parte di operatori scolastici privi di competenze sanitarie e l’eventuale formazione sul campo, richiesta dalla scuola interessata, da parte dell’ASL. Questo ha consentito a chi scrive di acquisire un’esperienza ultradecennale in cui, ad esempio, sono stati formati sul campo 836 operatori scolastici per la sola patologia diabetica.

In Lombardia il tasso annuale d’incidenza ospedaliera per epilessia convulsiva generalizzata è 17,99 per 100.000 persone di età inferiore ai 18 anni, per asma è 107,58, per diabete mellito di tipo 1 è 12,78, per shock anafilattico 1,24. In Lombardia la proporzione, per tali patologie, di somministrazione di farmaci da parte di personale della scuola (Istat 2012-2013), è del 39 % nella scuola primaria e del 30 % nella scuola secondaria di primo grado (in Italia rispettivamente 44% e 28 %).

In questi anni di attività si è osservato un cambiamento dell’atteggiamento del personale della scuola (in alcun modo obbligato a tale prestazione) rispetto a tale problematica. Nel tempo, infatti, si è passati da un timore (soprattutto per gli aspetti legali) ed un senso d’incapacità dovuto alla non competenza sanitaria ad un’accettazione di tale pratica che risulta da un capillare ed esteso programma di formazione sul campo nonché da un progresso della tecnologia che ha messo a disposizione:
-    Midazolam per uso orale, da somministrare per crisi convulsive generalizzate prolungate
-    Adrenalina (prevista anche per l’auto somministrazione da parte di adolescente) che è stata fornita anche di capsula di protezione (dopo l’erogazione) dell’ago, onde prevenire punture accidentali che ancora rappresentano un problema per operatori scolastici che volontariamente si rendano disponibili al monitoraggio glicemico a scuola.
-    Precoce addestramento (già nella scuola primaria) all’automonitoraggio della glicemia da parte degli alunni ed eventuale regime dietetico oppure   terapia insulinica conseguente.
-    Somministrazione di glucagone per gravi crisi ipoglicemiche da parte di personale della scuola in bambini che hanno perso coscienza e non sono quindi in grado di assumere alimenti per via orale.
-    Utilizzo del distanziatore per la somministrazione di beta2agonisti a breve durata d’ azione in bambini piccoli affetti d’asma.

In sostanza, il tema della gestione delle patologie croniche a scuola è uscito da un contesto tabù ed è entrato prepotentemente nelle aule. Il percorso che la scuola sta conducendo per adeguarsi ad un’esigenza sempre più impellente di integrazione del bambino affetto da patologie frequenti che richiedono interventi tempestivi ed efficaci in attesa del 112 che in Lombardia interviene sempre, in caso di minori, con l’auto medica.

Le indicazioni contenute nel Piano Nazionale per il diabete e quello sulle malattie rare che riguardano la necessità di individuare modalità condivise e omogenee sul territorio nazionale per la somministrazione dei farmaci a scuola vanno nella direzione giusta e si attendono indicazioni operative dal “Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola” - composto dal Ministero della Salute, Conferenza Unificata, ANCI, Regioni, ISTAT, consulenti su specifiche patologie croniche e MIUR stesso istituito nel 2012- per dare seguito in modo concreto ed omogeneo alle esigenze dei genitori (tranquillizzati e sostenitori di tale modus operandi in ASL 11 Lombardia), insegnanti motivati dal fatto che il bambino affetto da tali patologie lo conoscono bene perché quotidianamente instaurano con il loro alunno una relazione all’interno della quale desiderano soccorrerlo in caso di necessità (se sanno cosa fare e si sentono tutelati dal punto di vista legale), associazioni.

La formazione sul campo del personale operante nella comunità scolastica, che mostra un elevato turnover, resta un cardine della promozione della salute in tale ambito e favorisce non solo l’equità di trattamento ma anche l’integrazione di minori affetti da patologie per le quali è impensabile che non possano godere del diritto all’istruzione costituzionalmente tutelato come quello della salute.

Giuseppe Monaco
Segretario Generale Aggiunto CISL Medici Monza Brianza Lecco


30 marzo 2016
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