Oftalmologia. Liguria: sì a tavolo regionale con comunità scientifica e pazienti
La proposta è stata avanzata dal gruppo di lavoro nato dall’iniziativa di Senior Italia FederAnziani per offrire alle Regioni proposte concrete per affrontare l’emergenza. Nel gruppo AICCER, AIMO, GIVRE, SOT, SOU e SUMAI Assoprof
24 MAR - Un tavolo permanente in Liguria con i vertici delle società scientifiche di oftalmologia per affrontare le difficoltà causate dal Covid che hanno costretto a tralasciare le cure ordinarie, con vari disagi per i pazienti. A chiederlo è l’Advisory Board di oftalmologia costituito da Senior Italia FederAnziani che ha messo a confronto le società scientifiche di ambito oftalmologico (AICCER, AIMO, GIVRE, SOT, SOU), il Sindacato unitario dei medici ambulatoriali italiani (SUMAI Assoprof), i pazienti e il Direttore generale del Dipartimento Salute e servizi sociali della Regione Liguria Francesco Quaglia.
Come nelle altre regioni italiane anche in Liguria il Covid ha causato difficoltà per i pazienti nell’accesso alle cure ordinarie e agli interventi, provocate dal blocco di tutte le attività considerate non indifferibili durante il lockdown e dalla difficile ripartenza nei mesi successivi, durante i quali il sistema sanitario regionale si è trovato a dover smaltire un numero elevato di prestazioni arretrate. Tali criticità hanno riguardato anche la presa in carico delle patologie oftalmologiche. Da qui l’incontro tra il Board della federazione della terza età e la Regione, e la conseguente richiesta di attivazione di un tavolo che metta permanentemente a confronto i tecnici per proporre soluzioni migliorative per il sistema.
La Liguria è caratterizzata fisicamente dall’essere molto lunga e stretta, demograficamente da una popolazione che è per quasi un terzo ultrasessantacinquenne e dal punto di vista dell’assistenza oftalmologica dalla presenza di strutture e personale di ottimo livello su tutto il territorio. I primi due aspetti determinano un’incidenza relativamente alta delle patologie legate all’età ovviamente non solo oculari, ma anche una difficoltà logistica per gli abitanti nel recarsi presso le strutture assistenziali; le distanze e la difficoltà di movimento rendono ancora più complessa l’applicazione della gestione secondo hub and spoke. Il terzo aspetto mette a disposizione degli utenti la possibilità di diagnosi e cure di altissimo livello su tutto il territorio. La Regione Liguria ha pertanto organizzato attraverso ALISA i dipartimenti inter aziendali regionali (DIAR). Per quanto riguarda l’oftalmologia oltre ad una migliore comunicazione circa le problematiche e l’organizzazione, questo ha permesso di elaborare percorsi di diagnosi, gestione e terapia condivisi quali quello per le retinopatie/degenerazioni maculari, per il glaucoma e per lo screening neonatologico. La demografia ligure sottintende l’esigenza di diagnosticare prontamente e trattare un numero elevato di pazienti affetti da degenerazione maculare, cataratta e glaucoma.
«Il 2020 e il 2021 sono stati caratterizzati dal blocco iniziale e completo per tre mesi di tutte le attività procrastinabili, che sono poi riprese con ritmo diverso a seconda di quanto ogni singola struttura fosse stata convertita ad accogliere pazienti affetti da COVID. Da quando è iniziata la pandemia le urgenze oftalmiche sono state comunque trattate tempestivamente. Oggi l’attività diagnostica e quella chirurgica di elezione hanno accumulato ragguardevoli ritardi, che sono in via di normalizzazione. Come noto, una dilazione nell’intervenire su un caso di cataratta, sebbene costituisca un disagio per i pazienti, nella stragrande maggioranza non ne compromette il risultato finale. Nel caso delle molte migliaia di iniezioni intravitreali somministrate in Liguria per la degenerazione maculare la finestra temporale utile alla prevenzione di ulteriori danni deve invece essere rispettata. La tragedia del COVID è stata anche uno stimolo alla riorganizzazione del flusso dei pazienti e per la razionalizzazione delle risorse. Fra l’altro la ridotta disponibilità di accessi alle sale operatorie ha sottolineato inequivocabilmente come non sia più sostenibile occupare tali strutture, progettate per eseguire interventi sul bulbo oculare di cui il più numeroso è quello di cataratta, per effettuare numerosissime iniezioni intravitreali. E’ importante che la Regione Liguria intervenga con norme adeguate per permettere alle strutture sanitarie l’effettuazione di tali iniezioni in ambiente sicuro ma non sottraendo spazio al resto della chirurgia oftalmica» ha dichiarato
Carlo Enrico Traverso, Delegato regionale SOU e Direttore UOC Clinica Oculistica Universitaria.
«In questo periodo in Liguria le urgenze sono state soddisfatte ma molte cose possono essere ancora migliorate. Chiediamo a tal fine di istituire un tavolo di oftalmologia insieme a tutte le società scientifiche per vedere cosa può essere ottimizzato e per avanzare proposte che possano rivedere al basso i costi aumentando le prestazioni e mettendo al centro i pazienti» ha dichiarato
Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.
«Stiamo cercando di trovare i modi giusti per provvedere nel più breve tempo possibile a che le iniezioni intravitreali e le altre piccole procedure possano essere trasferite fuori dai blocchi operatori, come già previsto. L’oftalmologia in Liguria gode di ottima salute dato il livello dei suoi professionisti, e abbiamo anche un’importante mobilità attiva a riprova di ciò. Ovviamente parliamo di un settore gravato dalla longevità della popolazione, considerato che su un milione e mezzo di abitanti abbiamo circa 440mila over 65, con un’incidenza che si avvicina al 29%, e di conseguenza una elevata frequenza di quelle patologie oftalmologiche che interessano la terza età. A maggior ragione siamo aperti all’idea di un tavolo tecnico con le società scientifiche e i pazienti rispetto a quello che è per noi un tema di grande interesse» ha dichiarato
Francesco Quaglia, Direttore generale del dipartimento Salute e servizi sociali della Regione Liguria.
All’incontro con la Regione Liguria hanno partecipato Roberto Messina, Presidente Nazionale Senior Italia FederAnziani, Carlo Enrico Traverso, Delegato regionale SOU e Direttore UOC Clinica Oculistica Universitaria, Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Romolo Protti, referente regionale AIMO. La tavola rotonda è stata resa possibile grazie al contributo non condizionato di: Alcon e Allergan.
24 marzo 2021
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