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Liguria. Gaslini, Viale: “Mai parlato di privatizzazione”. E annuncia possibile obbligo di videosorveglianza nelle case di cura

L’assessore ieri in Consiglio regionale ha risposto anche ad altre interrogazioni sulle deroghe per lo svolgimento di nuovi concorsi per biologi, sui lavoratori in somministrazione presso l’Asl 2 Savonese e sulla chiusura della Casa Circondariale di Savona e sul consumo della sostanza Ayahuasca.

09 MAR - E’ “assolutamente fuori luogo e strumentale parlare di privato per quanto riguarda il Gaslini”, l’amministrazione regionale “non ha mai parlato di privatizzazione” e ha “dimostrato  grandissima attenzione e cura nei confronti dell’Istituto, considerato un bene pubblico da preservare e valorizzare”. Con queste parole la vicepresidente della Regione Liguria ed assessore alla Salute, Sonia Viale, ha risposto una interrogazione del consigliere Marco De Ferrari (Movimento 5 Stelle), sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo Alice Salvatore, Francesco Battistini, Andrea Melis, Gabriele Pisani e Fabio Tosi. Al Movimento 5 Stelle Viale ga ricordato che le risorse attribuite all’istituto dalla Regione Liguria dal 2014 al 2015 sono incrementate di 2,1 milioni e ha ribadito che sul fronte delle assunzioni di personale “non si riscontrano penalizzazioni a carico del Gaslini”. L’assessore ha anche ricordato che la Regione si è impegnata per il rilancio ed il sostegno dell’ospedale anche a livello di accordi interregionali.
 
Più controlli nelle strutture per anziani e disabili
L’assessore ha poi risposto a una interrogazione Matteo Rosso (Fratelli d’Italia-An) che chiedeva di rivedere il sistema dei controlli all’interno delle strutture per la terza età e in quelle per disabili, anche attraverso l’installazione di telecamere di videosorveglianza, per prevenire maltrattamenti o di cattiva gestione dei bisogni dei pazienti.
Viale ha spiegato che oggi la videosorveglianza nelle strutture per anziani e disabili è possibile soltanto se subordinata a rigide condizioni e, comunque, finora è stata attuata soltanto sulla base dell’iniziativa  privata e autonoma delle singole strutture. Viale, riferisce la nota di sintesi del consiglio regionale della Liguria, “ha però rimarcato che la Regione si trova in una fase di riforma del  settore sanitario regionale  e, quindi, c’è piena disponibilità a rivedere i criteri per l’accreditamento delle strutture, all’interno dei quali inserire, quindi, anche il servizio di videosorveglianza”.

Deroghe per lo svolgimento di nuovi concorsi per biologi
La questione affrontata in una interrogazione di Gianni Pastorino (Rete a sinistra). “L’ospedale IST San Martino, la Asl2 e lo stesso ospedale Galliera, con i bandi del 18 novembre 2015, 19 novembre 2015 e 25 gennaio 2016, indicono concorsi pubblici per l’assunzione di biologi con varie specializzazioni. l’Assessore Viale – dichiara il consigliere -  ha concesso almeno 6 deroghe per assunzioni a tempo indeterminato di biologi, mentre sul territorio ligure esistono graduatorie valide, per esempio quella del Gaslini”. Pastorino ha chiesto  perché non sono state seguite le linee guida del decreto Madia che affermano di non bandire concorsi pubblici prima di aver valutato le graduatorie esistenti e di interrompere il precariato al Gaslini attingendo alle graduatorie.
Viale ha puntualizzato che  le autorizzazioni rilasciate dalla Regione, “per la precisione, con provvedimenti del Direttore Generale e non dell’Assessore o della Giunta”,  riguardano “esclusivamente l’assunzione di unità di personale e non le modalità con le quali l’Azienda, l’Ente o l’Istituto del SSR mette in atto l’assunzione medesima”. La scelta di queste ultime, nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni di livello nazionale e regionale in materia, “attiene all’autonomia e alla responsabilità delle singole Aziende”. In altre parole,  ha puntualizzato l’assessore, “un’assunzione autorizzata dalla Regione può essere attuata senza fare ricorso a una nuova procedura concorsuale e può avvenire mediante mobilità o mediante utilizzo di graduatorie di concorso esistenti”. L’assessore ha anche in questo caso espresso disponibilità, in questa fase di riforma della sanità, “a rivedere quanto non si mostra adeguato”, anche in questo argomento.

Lavoratori in somministrazione presso l’ASL 2 Savonese
A presentare un’interrogazione sull’argomento è stato Luigi de Vincenzi (Pd), sottoscritta dal collega di gruppo Giovanni Lunardon, che ha chiesto che  il sistema adottato dall’ASL 2 delle chiamate pubbliche attraverso i Centri per l’Impiego, che prevedono la formazione di graduatorie in base a ISEE e l’anzianità di disoccupazione, non penalizzino i 25 i lavoratori in somministrazione impiegati presso l’ASL 2 Savonese, attualmente dipendenti dall’agenzia di somministrazione Lavorint SpA. Si tratta di 13 videoterminalisti, 3 operatori tecnici, 4 autisti, 3 barellieri, 1 operatore tecnico pedone e 1 collaboratore amministrativo.
L’assessore alla sanità Viale ha  chiarito che  “tutti i lavoratori in somministrazione impiegati presso l’Azienda in questione sono operatori tecnici di un profilo per il quale sono obbligatorie le assunzioni tramite selezione, effettuati tra gli iscritti nelle liste di collocamento  ed in quelle di mobilità. Essi sono stati avviati numericamente alla selezione secondo l’ordine delle graduatorie. Nel novembre 2015 l’Azienda ha inviato in Regione un piano pluriennale di assorbimento del personale interinale che prevede, per il 2016, l’assunzione di 10  persone di categoria B, in sostituzione di altrettanto personale interinale. La Regione ha autorizzato queste assunzioni”. L’assessore ha spiegato, tuttavia, che la situazione adesso “appare piuttosto complessa e ulteriormente  complicata dal processo  di ricollocazione del personale delle Province”. Infatti “una  D.G.R  del 2014 ha stabilito il divieto  di assumere personale  amministrativo del Comparto, con qualunque tipologia contrattuale, nelle more del completamento dei processi di riforma delle Province. Pertanto è prioritario l’assorbimento del personale delle Province”.

Chiusura della Casa Circondariale di Savona
Viale ha poi risposto all’interrogazione di Alessandro Piana (Lega Nord Liguria-Salvini) sull’orientamento della giunta rispetto alla chiusura del  carcere Sant’Agostino di Savona, decisa dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, “senza avere un progetto alternativo avviato sul territorio”. L’assessore Viale ha precisato di non avere competenza su queste decisioni, che spettano al Governo, “tuttavia posso esprimere un parere politico sull’opportunità o meno di scelte del genere” e ha rilevato che i dati relativi alla crescita dei reati inducono a dare una risposta chiara e concreta e  “la chiusura di un carcere sicuramente aumenta la percezione di insicurezza da parte dei cittadini”. L’assessore ha quindi assicurato il proprio impegno, insieme al  presidente della giunta Giovanni Toti, per fare pressioni sul governo affinché un presidio sia comunque mantenuto a Savona.

Utilizzo dell’Ayahuasca
Il succo estratto da una liana e foglie della foresta amazzonica che contengono Dmt (Dimetiltriptamina) è stato al centro dell’interrogazione di Alessandro Puggioni (Lega Nord Liguria-Salvini), che ha chiesto alla giunta di intervenire nei confronti del Governo per fare in modo che venga avviata dal Ministero della Sanità una campagna informativa riguardo i disturbi che l’Ayahuasca causa alla salute di chi l’assume. “Oltre agli effetti che provocano (visioni ed allucinazioni ), il consumo del preparato allucinogeno può portare ad avere disturbi mentali e il numero di decessi, riconducibili all’utilizzo dell’infuso, sono in costante aumento”, ha detto il consigliere.
Viale, dopo avere precisato che non ci sono notizie sull’utilizzo della sostanza in Liguria, ha aggiunto: “E’ comunque sempre utile tenere sotto osservazione il fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti da parte dei giovani e die rischi che questi corrono assumendole e l’amministrazione terrà sempre altissima la guardia su questi aspetti”.

09 marzo 2016
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