Difendiamo la medicina d’emergenza/urgenza, senza battaglie sindacali o politiche
di Salvatore Manca e Fabio De Iaco
10 NOV -
Gentile Direttore,
con l’approssimarsi della manifestazione del 17 novembre prossimo – in realtà un flashmob – sentiamo la necessità di spiegare quel che, forse ingenuamente, ritenevamo chiaro dall’inizio. Ci daremo appuntamento con un titolo che da giorni viaggia nelle nostre comunicazioni: “Medicina d’Emergenza Urgenza in piazza”. Lo ripetiamo: Medicina d’Emergenza Urgenza, la specialità della quale rappresentiamo orgogliosamente la Società Scientifica.
A scendere in piazza saranno medici e infermieri, accomunati da competenze e passione, con lo scopo di testimoniare e sensibilizzare tutti – cittadini e decisori – sull’attuale crisi della nostra attività.
Nella sua drammaticità il nostro messaggio ci appare addirittura banale: senza un’Emergenza Urgenza attiva ed efficace non può esistere un efficace Servizio Sanitario Nazionale. Ed è incontestabile che parliamo a ragion veduta, perché nessuno più di noi conosce fino in fondo la situazione nella quale stiamo continuando, nonostante tutto, a mantenere in funzione i servizi.
Vorremmo essere percepiti per quel che siamo: dai professionisti come colleghi, dalle istituzioni come interlocutori tecnici, dai cittadini come difensori dei diritti dei pazienti.
Non esistono significati differenti per la nostra iniziativa, né accettiamo interpretazioni differenti.
Non stiamo portando avanti una battaglia sindacale: con i sindacati naturalmente cerchiamo il confronto costruttivo, nel pieno rispetto delle altrui competenze.
Non attribuiamo un significato filo - o anti-governativo alla nostra posizione: come potremmo dopo due anni trascorsi a fronteggiare la pandemia insieme alle autorità sanitarie regionali, di qualunque colore esse siano?
Non sosteniamo posizioni antitetiche ad alcuna categoria professionale: vogliamo sottolineare ancora una volta il titolo della manifestazione, laddove si cita nel suo unicum la Medicina d’Emergenza Urgenza.
Leggiamo di distinzioni tra 118 e Pronto Soccorso: qualcuno sembra voler ingaggiare un’assurda gara a chi giochi il ruolo maggiormente cruciale nel SSN.
Per noi, per la nostra posizione scientificamente e culturalmente inoppugnabile, che prescinde da ogni visione parziale, lobbistica o strumentale, la Medicina d’Emergenza Urgenza è una sola, pre-ospedaliera e ospedaliera.
La figura del Medico d’Emergenza Urgenza è unica, come questo Paese ha deciso dodici anni fa istituendo la Scuola di Specializzazione nella disciplina.
Da sempre sosteniamo il valore dell’unicum culturale e operativo dell’emergenza sanitaria, che rappresenta la sola risposta efficace alle necessità di cura della popolazione. E non c’è spazio qui per descrivere le schiaccianti evidenze scientifiche che sostengono le nostre affermazioni.
Le schermaglie su indennità economiche o le distinzioni su posizioni presuntivamente prioritarie non ci appartengono: la nostra posizione è quella di tutti i medici e gli infermieri dell’Emergenza Urgenza, intesa nella sua totalità. E i dettagli economici saranno discussi con le organizzazioni sindacali, che ne hanno pieno titolo.
Quel che vogliamo è salvare oggi stesso è un’attività la cui drammatica crisi porta con sé gravissimi rischi per il diritto alla cura e al contempo disegnare - come sempre su basi culturali e scientifiche - il Sistema dell’Emergenza Urgenza del futuro, insieme ai legittimi portatori d’interesse, partendo dalla nostra competenza e anche dalle lezioni che il recente passato ci ha dolorosamente impartito.
È singolare doverlo affermare, dopo anni in cui siamo stati lasciati soli a lanciare allarmi inascoltati: il 17 novembre a scendere in piazza, silenziosamente, civilmente e orgogliosamente, saremo solo noi. Chiunque tenti di affiancarsi o partecipare ad altri titoli ci è estraneo, come sempre.
Con sentita cordialità, grazie per l’attenzione.
Salvatore Manca
Presidente Nazionale SIMEU - Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza
Fabio De Iaco
Responsabile Accademia dei Direttori SIMEU
10 novembre 2021
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