Vaccinazione eterologa. La freddezza scientifica di una circolare contro il bla bla in TV
di Giuseppe Caramia
06 LUG -
Gentile Direttore,
il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) vaccini con il suo Coordinatore Dr. Franco Locatelli si sono trovati nell’occhio del ciclone per “la
Circolare n. 26246 dell'11 giugno 2021, dalla quale emergeva l’opportunità di aggiornare, “in senso stringente” (è chiara l’urgenza rivelatasi poco dopo saggia) l’utilizzo del vaccino Vaxzevria (già raccomandato solo per età uguale o superiore a 60 anni).
La Circolare firmata dal Direttore generale ministero della salute dr. Giovanni Rezza riporta: “Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”.
La conclusione era dovuta a:
- scenario epidemiologico da Covid-19 favorevole da settimane: invito a ri-esame per età meno a rischio benefici/rischi di varie gravità di COVID-19;
- riscontro recente di eventi avversi eziologicamente collegati a tale vaccino la trombocitopenia tromboembolica autoimmune spesso dei seni venosi cerebrali (VITT) (Greinacher A, et al. 2021);
- principio di massima cautela ed equità: assicurare a tutti pari possibilità terapeutiche, valutazione equa benefici/rischi e aspetti economici.
In sostanza: quando i morti da Covid-19 erano molti, per il bene di tutti, si doveva, a malincuore, scegliere il male minore: vaccinare il maggior numero di soggetti anche con Vaxzevria per prevenire morti certe e rischiare effetti avversi, molto più rari, anche se a volte gravi, come la VITT frequente in donne tra 20 e 55 anni, indotta dal vaccino 5-20 giorni dopo la prima dose.
La Circolare contiene anche bibliografia a vantaggio della seconda dose di vaccino eterologo a mRNA, dopo il Vaxzevria: potenzia il sistema immunitario, evita effetti avversi da Vaxzevria (Shaw RH, et al).
La Circolare era quindi una bella notizia, un progresso, uno stimolo a vaccinarsi, in particolare ai giovani che si presentano con meno apprensione e angoscia.
Lo stesso giorno è inoltre comparso in letteratura l’articolo di Gretchen Vogel (giornalista scientifica della rivista “Science”), “
Mixing vaccines may boost immune responses” che a conferma cita:
- Cristóbal Belda-Iniesta, Istituto di Salute Carlos III Madrid;
- Leif Erik Sander (Dep. Infectious Diseases, Medicine, Univ. Berlino;
- Dan Barouch (Israel Medical Center) studioso del vaccino monodose Johnson & Johnson;
- Matthew Snape, esperto di vaccini Univ. Oxford. Uno studio di 4 gruppi con varie combinazioni di vaccini ha evidenziato: la combinazione Vaxzevria/Pfizer è sicura, con un modesto aumento di effetti collaterali lievi/moderati; i valori di anticorpi e cellule T, due vaccini eterologhi, risultano più potenti di un solo tipo di vaccino dato due volte, senza notevoli variazioni di comuni effetti collaterali.
Il Dr. Franco Locatelli e il Dr. Giovanni Rezza, avevano riportato, nel citato “Verbale”, solo della bibliografia essenziale per avvalorare la “vaccinazione eterologa” (o prime-boost) perché ha vecchie radici.
Sono infatti, reperibili anche su Google, articoli di circa 30 anni fa, divenuti poi più frequenti:
-. Ramshaw IA, Ramsay AJ. The prime-boost strategy: exciting prospects for improved vaccination. 2000;
-. Woodland DL Jump-starting the immune system: prime-boosting comes of age. 2004. (Citato da 416).
-. Ranasinghe C, et al. Genetic heterologous prime-boost improved systemic … mucosal immunity 2009.
-. Jackson RJ, et al. Progresses in DNA-based heterologous prime-boost immunization strategies. 2014.
In Italia l’eterologa è stata utilizzata con successo contro l’epatite B, e la A, nel vaccino esavalente dei bambini (Prof. F. Pregliasco Univ. MI) in Puglia contro la polio (Prof. P. Lopalco Univ. Pisa), cosa non nota, come da lui riportato anche per “carenze conoscitive, epistemiche” (Attwell K, et al. 2021).
Un’ulteriore conferma viene dal Dr. G. Remuzzi, Direttore Istituto Ricerca Mario Negri sui vaccini eterologhi e dal suo articolo “Mix vaccini: Più efficace, abbiamo le prove” (18 giu 2021).
I sostenitori del rigore scientifico/statistico ecc., sostengono che se non si somministra la seconda dose di AstraZeneca, si realizza un mix vaccinale sull’assunzione irragionevole di un rischio non noto.
Va però rilevato che test clinici, rigore scientifico, ecc., nell’utilizzo dei vaccini che stanno dando risultati inaspettati, (senza i quali sarebbe stata una strage come la Morte Nera del 1347, oggi, come allora, giunta da Oriente, oscurando il motto “ex Oriente lux”) non erano senza peccato: erano indispensabili, li abbiamo usati ma hanno determinato una nuova patologia, che abbiamo tollerato.
Eravamo in piena pandemia e bisognava salvare il maggior numero di vite umane ma il miglioramento della situazione epidemiologica e i risultati delle ricerche hanno imposto a due medici, con esperienze più cliniche (salvare le vite) che statistiche, il Dr. Franco Locatelli e il Dr. Giovanni Rezza, di prevenire altri casi di VITT. Da ciò le su citate riunioni e “Circolari”, unico loro mezzo di comunicazione (non Tv o radio), inviate a 53 Autorità/Istituzioni competenti.
I vari esperti di radio, televisioni e, non esclusi, alcuni colleghi, che usano benissimo i computers, avrebbero potuto documentarsi sulle vaccinazioni eterologhe o chiedere informazioni al CTS che ha compiti e responsabilità che “fanno tremare le vene e i polsi”: sarebbero stati soddisfatti e non avrebbero sollevato poco gratificanti polveroni.
Vi sono infine fondati motivi per ritenere che certi temi scientifici andrebbero dibattuti da chi, per approfonditi studi, ha la massima competenza per non generare ansia e angoscia.
Prof. Giuseppe Caramia
Primario Emerito di Pediatria e Neonatologia
Azienda Ospedaliera Specializzata Materno-Infantile "G.Salesi", Ancona
06 luglio 2021
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