l'Unione Osteopati Italiani, è in prima linea riguardo al testo proposto dalla 12ª Commissione Igiene e Sanità del Senato, per il disegno di legge Lorenzin 1324. Da molto tempo il nostro staff sta svolgendo un lavoro di analisi critica sugli emendamenti approvati, e ora in discussione in Aula, riguardanti la nostra professione attraverso una pseudo regolamentazione specialistica universitaria in un area di carattere sanitario.
L’Osteopatia italiana nasce con una formazione privatistica, e la maggior parte degli osteopati, si sono formati nelle scuole presenti sul territorio Nazionale. Questa è la realtà oggettiva, una realtà che non è stata valutata, poiché solo una compagine di rappresentanti ha spinto verso un percorso specifico sostenendo una serie di figure politiche a prendere questa scelta scellerata.
Noi siamo Osteopati, una professione autonoma caratterizzata da una formazione complementare come previsto nei criteri formativi stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), pertanto vogliamo rimanere tali.
Per questo appoggiamo i due emendamenti presentati nella discussione che si terrà al Senato che sostanzialmente prevedono una formazione quinquennale con criteri formativi previsti dall’OMS, diplomi rilasciati da Istituti privati e università, con competenze tecniche riconosciute a livello internazionale caratterizzanti l'osteopatia. Istituti di formazione accreditati al Ministero della Salute in un area del benessere, il riconoscimento dei diplomi privati rilasciati negli anni antecedenti alla legge.
Questo per chiarire al legislatore, che non possiamo cancellare la nostra professione, che prevede una formazione quinquennale, la quale, secondo il testo attualmente in discussione, verrà invece ridotta ad una specialistica di due anni.
Nausicaa
Presidente Unione osteopati italiani
19 maggio 2016
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