Tsrm. Il nostro lavoro tra competenze, autonomie e responsabilità
di Antonella Morelli
26 OTT -
Gentile direttore,
Siamo adulti! Quest’anno, all’interno della società scientifica GISE, abbiamo celebrato il 35° anno di attività e possiamo con orgoglio constatare una crescita professionale oltre che anagrafica.
Il lavoro svolto in tutti questi anni dai nostri predecessori è stato faticoso perché ad un esponenziale sviluppo tecnologico abbiamo dovuto far fronte ad una costante riorganizzazione ed affermazione dei vari ruoli dei vari stakeholder all’interno delle nostre emodinamiche, continuamente in trasformazione, proponendosi attraverso diverse sfaccettature.
A questo punto è d’obbligo ricordare e salutare con commozione Danilo Teodi, un collega che ci ha rappresentato fin dagli albori del GISE, con tenacia e competenza, e ci ha accompagnato fino ad oggi lasciandoci un’importantissima mission: raggiungere un’alta performance nella competenza.
Nel contesto sociale e sanitario attuale, integrazione e competenze interdisciplinari sono la parola d’ordine, la valorizzazione del singolo professionista per sopperire alle carenze del personale attore del sistema. E’ doveroso, a questo punto, ricordare che quest’anno è stato ribadito un posizionamento professionale molto importante dal punto di vista giurisprudenziale. La recente sentenza del Tribunale di Lucca che ha assolto i nostri colleghi TSRM accusati di sconfinamenti in ambito professionale (avrebbero svolto mansioni di competenza dei medici radiologi), ha riconosciuto la piena legittimità delle loro azioni, sottolineando l’autonomia dei colleghi nella gestione del paziente e l’importante ruolo e autonomia nella radioprotezione. A rafforzare il ruolo del TSRM in ambito protezionistico la nuova normativa EURATOM pubblicata in Gazzetta Ufficiale europea (GUCE L 13 del 17 gennaio 2014). La Direttiva 2013/59/EURATOM del Consiglio europeo del 5 dicembre 2013 stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Il Comitato scientifico e tecnico ha sottolineato l'opportunità che le norme fondamentali di sicurezza stabilite in conformità del trattato EURATOM tenga conto delle nuove raccomandazioni della Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP), in particolare quelle contenute nella pubblicazione n. 103 dell'ICRP, che ha distinto tra situazioni di esposizione esistenti, pianificate e di emergenza. La nuova direttiva contempla tutte le situazioni e le categorie di esposizione, vale a dire l'esposizione professionale, quella della popolazione e le esposizioni mediche.
La Direttiva fissa i Principi generali della radioprotezione (Art. 5) secondo i quali diventa obiettivo condiviso strutturare un programma di sicurezza in cath-lab. Esperienze comuni attraverso studi recenti all’interno del nostro. Nasce, quindi, l’esigenza di concretizzare i risultati ottenuti da evidenze scientifiche e tutelare i vari professionisti attraverso una formazione mirata ad una quantificazione del rischio radioindotto e a consolidamento di una cultura della sicurezza.
Rimaniamo, inoltre, in attesa di contenuti importanti circa la radioprotezione e la posizione del TSRM in cath-lab all’interno degli “Standard e linee guida per i laboratori di diagnostica e terapia cardiovascolare invasiva” sottoposti ad una recente revisione frutto anche della sinergia degli ultimi anni tra la Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM e lo stesso GISE. La nostra mission e vision diventa quello di strutturare un programma di sicurezza in cath-lab condiviso tra tutti gli attori all’interno dello stesso team work.
Antonella Morelli
TSRM del direttivo Nursing - Technician - GISE
26 ottobre 2014
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