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Libera professione per le professioni sanitarie: un diritto a rischio, serve un intervento immediato e risolutivo

di Francesco Macrì

11 DIC - Gentile Direttore,
il Decreto Bollette (DL 34/2023), convertito nella Legge 56/2023, ha segnato un importante passo per le 22 professioni sanitarie del comparto sanità ex L. 43/2006, introducendo il superamento del vincolo di esclusività e riconoscendo loro il diritto di esercitare la libera professione al di fuori dell’orario di servizio. Tuttavia, questa conquista legislativa ha una scadenza ben definita: il 31 dicembre 2025. Con il termine ormai prossimo e in assenza di prospettive concrete per una proroga o una strutturazione definitiva della norma, il rischio è quello di compromettere un progresso fondamentale per i professionisti sanitari del SSN.

L’estensione della libera professione agli operatori sanitari non dirigenti ha rappresentato un tentativo concreto di colmare una disparità normativa non più sostenibile. I dirigenti del SSN, infatti, godono da quasi trent’anni del diritto di esercitare attività libero-professionali, riconosciuto con il D.Lgs. 502/1992 e successive modifiche, a testimonianza del fatto che questa libertà rafforza le competenze professionali e arricchisce anche il servizio pubblico.

Le professioni sanitarie del comparto, al contrario, sono rimaste escluse da questa opportunità, nonostante il loro ruolo imprescindibile nella gestione quotidiana dell’assistenza sanitaria. La norma introdotta dal Decreto Bollette ha rappresentato un primo tentativo di correggere questa ingiustizia, offrendo nuove prospettive economiche e professionali agli operatori sanitari.

Nonostante l’importanza della misura, la prima bozza del Decreto Milleproroghe recentemente circolata non include alcun riferimento alla scadenza e, più in generale, all’argomento. Questo silenzio è preoccupante e rischia di essere interpretato come una mancanza di attenzione da parte della politica verso una delle riforme più attese dal comparto sanitario. L’assenza di una proroga nel “Milleproroghe”, pensato proprio per garantire la continuità normativa di provvedimenti rilevanti, non può che generare incertezza e preoccupazione tra i professionisti.

Diversi esponenti politici hanno espresso ultimamente il loro sostegno, come gli Onorevoli Loizzo (Lega) e Lupi (NcI), che avevano firmato emendamenti alla legge di bilancio (poi non ammessi) per rendere strutturale il diritto alla libera professione, eliminandone la scadenza temporale.

Anche l’On. Ugo Cappellacci (FI), durante un intervento al programma Re-Start, ha manifestato solidarietà nei confronti dei professionisti sanitari, rispondendo alle denunce del Dott. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, durante lo sciopero del 20 novembre organizzato da Nursing Up, Anaao Assomed e Cimo-Fesmed. Tuttavia, a oggi, nessuno di questi interventi ha prodotto risultati concreti.

La mancanza di una proroga o, meglio ancora, di una strutturazione definitiva del diritto alla libera professione non è solo una questione di giustizia. Si tratta di una scelta strategica per valorizzare le professionalità degli operatori sanitari, aumentandone la soddisfazione lavorativa e, di riflesso, migliorando la qualità dell’assistenza offerta ai cittadini. La libera professione non deve essere percepita come un privilegio, ma come uno strumento che rafforza il sistema sanitario nel suo complesso. La politica, ora, ha il dovere di dimostrare coerenza, andando oltre le dichiarazioni di principio e intervenendo con urgenza per

• Inserire nel Milleproroghe un riferimento chiaro a questa norma, prorogando la scadenza del 31 dicembre 2025, garantendo il mantenimento del diritto acquisito.

• Avviare un percorso legislativo che renda strutturale e permanente il diritto alla libera professione per tutte le professioni sanitarie.

Il tempo stringe e la possibilità di trasformare questa misura in un diritto consolidato si riduce ogni giorno di più. L’omissione della norma dal Milleproroghe rappresenta una grave lacuna, ma è ancora possibile intervenire. Se non ora, quando?

Dott. Francesco Macrì
S.S. Dietologia e Nutrizione Clinica | Ambulatorio Centro Disturbi del Comportamento Alimentare

11 dicembre 2024
© Riproduzione riservata

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