Gentile direttore,
non molti giorni fa sono stato invitato dal M5S a partecipare al palazzo dei congressi di Roma alla sua assemblea costituente e a discutere di sanità. Dopo l’introduzione di Conte l’assemblea ha aperto i suoi lavori proprio a partire dal tema “salute diritto universale”. Un segnale politico importante che non trascurerei.
Intervenendo ho voluto affrontare la questione del “campo largo” ricordando a tutti che una esperienza di “campo largo” in sanità si era già stata fatta negli anni 90 con Prodi quindi sotto l’egida dell’Ulivo e che a causa di quel campo largo le controriforme che si fecero ci tolsero perfino le mutande.
Abbiamo perso l’art 32, da diritto fondamentale è diventato un diritto potestativo, sacrificato i diritti di cura delle persone alle nuove burocrazie dell’azienda quindi alle sue implacabili bilanciofrenìe, ridotto gli operatori a “mezze maniche” sacrificando le loro professionalità e le loro preziosissime autonomie ,abbiamo fatto una “grande marchetta” al privato chiamandola o “seconda gamba” o “welfare aziendale”, mettendo a mercato ciò che non avrebbe mai dovuto essere posto in vendita, e, infine abbiamo praticamente smesso di fare “salute” perché sarebbe stato contraddittorio spalancare le porte alla speculazione e ridurre la morbilità nel paese.
Oggi dopo una esperienza di “campo largo” così catastrofica rimettersi dentro un altro “campo largo” come ci invita a fare la Schlein senza adeguate garanzie politiche sacrificando le proprie coerenze fondamentali, può essere per tutti, M5S in testa, molto rischioso.
A che serve battere le destre se la gente anche con la sinistra al potere perde i suoi diritti fondamentali? A che serve rifinanziare la sanità come chiede ostinatamente la Schlein se poi una volta rifinanziata si rifinanzia la catastrofe voluta dall’Ulivo? A che serve che il M5S aiuti il PD a tornare al governo se il PD poi sempre sulla sanità si riproporrà come il più cinico dei liberisti? Se il PD vuole il campo largo dica oggi con chiarezza la sua disponibilità a cancellare tutte le controriforme fatte dall’Ulivo ai danni dell’art 32.Si sottoscriva al riguardo un preciso accordo politico con il quale si decide tutti insieme di riabilitare il sogno di una sanità equa e universale quindi pubblica. Il guaio è che nessuno del PD meno che mai la Schlein, per non parlare della Bindi, sino ad ora ha sentito il bisogno a parte chiedere soldi di rassicurare tutti noi sulla sua intenzione di voltare pagina e sulla sua lealtà.
Marina Sereni che stimo e conosco da anni, responsabile della sanità del PD dice sempre genericamente che il PD ha fatto degli “errori” ma non dice mai “quali” ma soprattutto non dice mai cosa il PD sia disposto a fare per superarli.
A suo tempo per superare questi errori ho proposto “la quarta riforma” e recentemente ho avanzato “un appello alla ragione” ma il PD ha preferito far finta di non sentire. Per lui rimettere a posto le cose significa scontrarsi con i grandi interessi speculativi ma anche rischiare di perdere pezzi per strada. Renzi e Calenda non aspettano altro. L’unico che non si è girato dall’altra parte è stato il M5S che per l’appunto mi ha invitato alla sua assemblea costituente. Rispetto al PD spero quindi che si comprenderà almeno da parte mia quello che mi permetto di chiamare “diritto alla legittima suspicione”. Anche io vorrei un campo largo perché questo governo la sanità la vuole morta ma è del tutto evidente che qualcuno sta barando.
La riprova è venuta proprio nel momento in cui all’assemblea costituente Conte ha proposto la distinzione tra sinistra e progressisti.
Una distinzione che a giudicare dai commenti che ho letto e sentito non è tanto piaciuta al PD che evidentemente sperava in un facile embrasser nous . Tra ironie e battutine tutti a gridare al pleonasmo. Tutti a dire che essere di sinistra ed essere progressisti alla fine è la stessa cosa.
Purtroppo, non è così e bene ha fatto Conte a stabilire una distinzione non solo semantica ma politica. La sinistra sulla sanità ha fatto carne da porco. Ha distrutto praticamente un sogno di emancipazione che oggi milioni e milioni di persone stanno pagando anche con la vita a caro prezzo. Non ci sono solo i 4 milioni di persone che rinunciano alle cure ma ci sono anche tutti quelli che sono costretti a stare nelle liste di attese perché non hanno soldi per farsi curare dal privato in tempo reale. Vi sono anche intere regioni con sempre più tutele minime. E un intero paese derubato del diritto alla salute.
A volte mi chiedo come fa la Bindi cattolicissima e neoliberista dopo quello che ha combinato nel 99 solo a dormire alla notte. Proprio i più deboli Proprio i più deboli a causa della sua cinica controriforma sono stati messi in mezzo ad una strada mentre ai più forti si sono garantite doppie tutele con incentivi fiscali tutti a carico dello Stato.
Quindi niente pleonasmo. In realtà abbiamo un problema nel nostro sistema retorico che è rimasto in dietro e non è stato aggiornato.
Cioè abbiamo un problema di improprie metonimie di improprie denominazioni e di connotazioni molto poco aggiornate. Se oggi considerassimo il PD per quello che è cioè valutando oggettivamente le leggi cha ha fatto quando è stato al governo, per esempio, in sanità non dovremmo dire che abbiamo un partito di sinistra ma al contrario dovremmo dire che abbiamo un partito moderato di centro ad indirizzo smaccatamente neoliberista. Se questo è vero, come sembra, allora il pleonasmo di Conte sul quale in tanti hanno fatto facile ironia certo che avremmo potuto risparmiarcelo. Bastava solo precisare che dopo le esperienze di governo del PD la casella della sinistra è rimasta vuota e che il M5S insieme alla sinistra radicale ne ha preso il posto perché oggi sono le uniche forze che oggettivamente possono legittimamente connotarsi come progressiste.
Ieri sera il M5S nella sua seconda votazione ha preso il quorum. Ne sono felice. D’ora in poi bisogna mettersi sotto. Essere progressisti soprattutto di questi tempi non è facile. Le idee per esserlo per davvero vi assicuro non mancano ma prima penso che sia giusto fare un confronto leale e sincero con il PD. Chiedere di rifinanziare la sanità senza chiarire cosa si fa con le controriforme fatte sino ad ora non mi pare né serio ne credibile.
Ivan Cavicchi