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Il Ssn, le risorse e il loro buon utilizzo

di Marco Pingitore

22 OTT - Gentile Direttore,
le scrivo in merito al dibattito, sempre attuale e acceso, sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Spesso, nei corridoi della politica come nell'opinione pubblica, si invoca un aumento delle risorse economiche come unica soluzione per risolvere le criticità del sistema. È innegabile che il nostro SSN necessiti di fondi adeguati per garantire cure di qualità a tutti i cittadini, ma ritengo che l'iniezione di ulteriori risorse, seppur talvolta necessaria, non rappresenti la panacea per tutti i mali che affliggono la sanità pubblica. Prima di stanziare nuove risorse, è fondamentale concentrarsi su una gestione più efficiente, oculata e trasparente di quelle già esistenti.

Un'analisi attenta delle spese, l'eliminazione degli sprechi e la razionalizzazione delle risorse potrebbero liberare fondi significativi da reinvestire nel sistema, migliorando al contempo la qualità del servizio offerto. A tal proposito, vorrei sottolineare alcuni punti critici che meriterebbero un'attenzione particolare:

- Digitalizzazione: un sistema informativo sanitario moderno ed efficiente, basato su cartelle cliniche elettroniche condivise e interoperabili, può ridurre drasticamente i costi amministrativi, limitare gli errori medici, migliorare la qualità delle cure e semplificare l'accesso ai servizi per i cittadini. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di prenotare visite ed esami online, consultare i referti medici da remoto, ricevere promemoria per le vaccinazioni e condividere in tempo reale informazioni cruciali tra medici di base, specialisti e ospedali. Un sistema digitalizzato può anche facilitare la ricerca scientifica e l'analisi dei dati epidemiologici, consentendo di individuare tempestivamente eventuali criticità e di intervenire con misure mirate;

- Prevenzione: investire in prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione, screening oncologici e programmi di educazione alla salute, significa ridurre l'incidenza delle malattie croniche, con un conseguente risparmio sulla spesa farmaceutica e ospedaliera a lungo termine. Ma la prevenzione non si limita alla diagnosi precoce: programmi di educazione alimentare, campagne antifumo e iniziative per promuovere l'attività fisica possono contribuire a ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari, diabete e obesità, con un impatto positivo sulla salute pubblica e sulla spesa sanitaria;

- Territorialità: potenziare la medicina territoriale, con Case della Salute efficienti e diffuse sul territorio, permette di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere, garantendo al contempo una migliore assistenza domiciliare ai pazienti cronici e fragili. Medici di famiglia, infermieri di comunità e specialisti ambulatoriali possono collaborare per offrire un servizio di assistenza integrata e personalizzata, evitando ricoveri inappropriati e migliorando la qualità della vita dei pazienti. Un sistema territoriale forte può anche svolgere un ruolo fondamentale nella gestione delle emergenze sanitarie, come dimostrato dalla recente pandemia, garantendo la continuità assistenziale e la presa in carico dei pazienti a domicilio;

- Formazione del personale: investire nella formazione continua del personale sanitario, medico e non, è cruciale per garantire un servizio di qualità e per favorire l'adozione di nuove tecnologie e metodologie. Corsi di aggiornamento, master e programmi di scambio internazionale possono contribuire a mantenere elevato il livello di competenza dei professionisti sanitari, a beneficio dei pazienti. La formazione deve riguardare non solo le competenze cliniche, ma anche le capacità gestionali, comunicative e relazionali, fondamentali per un'assistenza sanitaria efficiente ed empatica;

- Gestione delle risorse umane: una gestione efficiente del personale sanitario, che tenga conto delle reali esigenze dei diversi reparti e territori, può contribuire a ridurre gli sprechi e a ottimizzare l'utilizzo delle risorse umane. Strumenti come la telemedicina e la riorganizzazione degli orari di lavoro possono contribuire a migliorare la produttività e a garantire una maggiore flessibilità.

Ritengo che un miglior management, unito ad una maggiore attenzione all'efficienza, alla trasparenza e all'innovazione, possa portare a un utilizzo più razionale delle risorse del SSN, senza necessariamente dover ricorrere sempre e comunque a nuovi finanziamenti.

Marco Pingitore

22 ottobre 2024
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