Dal Governo primi interventi su professioni sanitarie e Pronto soccorso. Svolta epocale
di Pierpaolo Volpe
30 MAR -
Gentile Direttore, con il
Decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri qualche giorno fa il Governo con coraggio e determinazione ha approvato delle misure che possiamo definire “storiche” per tutte le Professioni sanitarie. L’esecutivo seguendo le indicazioni del Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, ha finalmente reso possibile la libera professione intramoenia per gli infermieri e per tutte le Professioni sanitarie, rimuovendo una norma anacronistica contenuta nel Testo unico del Pubblico impiego relativa al “vincolo di esclusività” dei Pubblici dipendenti.
Con questo decreto vengono finalmente accolte le richieste contenute in un documento presentato dagli Ordini delle Professioni infermieristiche e da vari stakeholder al Governo sia in fase di insediamento, che ai candidati al Parlamento durante la campagna elettorale.
Su questo tema mi sono speso in prima persona con tutti i candidati politici e poi con i Parlamentari eletti.
È la prima volta che un Governo interviene con coraggio sul vincolo di esclusività nel settore pubblico, tutti i tentativi precedenti sono stati affossati dal Parlamento oppure sono stati edulcorati con interventi tampone e temporanei durante la fase pandemica.
La modifica normativa approvata dal Governo è nei fatti un intervento strutturale in materia di lavoro pubblico e di sanità.
Sono estremamente soddisfatto in quanto il provvedimento accoglie le richieste della Professione infermieristica e si inserisce in più complesso pacchetto di interventi che deve necessariamente prevedere lo sviluppo delle competenze avanzate per gli Infermieri e per tutte le Professioni sanitarie, al fine di dare finalmente compiuta attuazione alla legge 43/2006 e alla L. 251/2000 in un’ottica multidisciplinare della “nuova” sanità.
Finalmente si potranno dare delle risposte anche al settore privato che lamenta ormai da troppo tempo la carenza di infermieri: consentendo al personale esperto in possesso di competenze avanzate e certificate da percorsi universitari di svolgere attività libero professionale, si potrà supportare la sanità privata e le strutture residenziali utilizzando personale “specialistico”.
Il decreto “bollette” ha previsto anche altri interventi a favore delle Professioni sanitarie.
Per affrontare il grave problema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario, nel provvedimento normativo si modifica il codice penale e il reato a carico degli operatori sanitari, siano essi pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, diventerà aggravato con pena fino a 7 anni. La novità più importante è che il reato sarà procedibile d'ufficio.
Finalmente il Governo fornisce delle risposte concrete che fungeranno da deterrente all’annoso tema delle aggressioni, che in questi ultimi giorni è ritornato alla cronaca per violenze gratuite ed immotivate a carico di un medico e di una infermiera.
Sempre in tema di pronto soccorso, viene anticipata al primo giugno 2023 l'operatività del fondo destinato all'indennità di pronto soccorso per medici e infermieri. Gli stipendi quindi verranno ritoccati al “rialzo” sei mesi prima del previsto. Questo è un primo timido e necessario intervento del Governo per incentivare il lavoro nel sistema dell’emergenza-urgenza, non certo attrattivo.
Secondo la mia personale valutazione il provvedimento normativo è certamente apprezzabile, ma non basta, è necessario fornire risposte concrete ai sacrifici dei Professionisti sanitari.
A conclusione dell’analisi del provvedimento del Governo, che ritengo estremamente positivo, è necessario rilanciare il tema del lavoro usurante:
La Professione infermieristica è certamente un lavoro usurante in quanto rientrante non solo nelle più ampie “professioni d’aiuto”, ma in quelle professioni che assorbono l’intero peso di un sistema al collasso privo di modelli organizzativi efficienti, molto spesso minati dalla grave carenza di personale.
Chiedo che il Governo intervenga anche in questa direzione.
Dott. Pierpaolo Volpe Presidente OPI Taranto
30 marzo 2023
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore