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Accreditamento Scuole di specializzazione. Anaao: “Da Mur e Salute autoconservazione dello status quo universitario”

di Piero Di Silverio, Giammaria Liuzzi

16 MAR -

Gentile direttore,
il recente Decreto Interministeriale Salute/Università (numero 138 del 10 marzo 2023) rappresenta l’ennesima mortificazione della formazione medica post-laurea, nel segno di una strategia ben rodata nel tempo con l’unica finalità dell’autoconservazione dello status quo universitario.

Dal Decreto Interministeriale, si evincono una serie di forzature normative con l’obiettivo, nemmeno troppo velato, di minimizzare il mancato accreditamento di molte scuole di specializzazione.

La principale forzatura che denunciamo è il taglio dei docenti: nella prossima tornata di accreditamento, la quantità minima nel corpo docente di una scuola non dovrà più essere di due Professori di ruolo, bensì basterà un solo Professore e un ricercatore in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale con contratto a tempo determinato da almeno tre anni. Si fa davvero fatica a pensare un decente management formativo in scuole di specializzazione con diverse centinaia di medici in formazione con un corpo docente così ristretto: come faranno a organizzare le attività pratiche e soprattutto teoriche, suddivise per ognuna degli anni di corso a seconda delle competenze acquisite? Come si può pensare di utilizzare un parametro uguale per scuole con meno di 10 iscritti o con più di 400 iscritti? Tale Decreto, inoltre, permetterà che il corpo docente universitario non debba appartenere necessariamente alla struttura centrale della scuola di specializzazione, ma può appartenere anche alla rete formativa di tale scuola o addirittura convenzionata con essa. Si potrebbero avere, quindi, strutture con pochi volumi assistenziali con un ricercatore di ruolo e strutture con grandi volumi, e quindi molti specializzandi ad esso assegnati, senza un punto di riferimento universitario.

Tali forzature rispecchiano un oggettivo e perverso piano di autoconservazione dello status quo universitario: pur di evitare il mancato accreditamento di decine e decine di scuole di specializzazione, invece di potenziare la formazione si preferisce un Decreto-Sanatoria, a fronte di ingenti tasse universitarie pagate dai medici in formazione che non comprendiamo a cosa servano visto che gli specializzandi non solo potranno non avere docenti universitari, ma non riceveranno alcun rimborso per congressi e attività scientifiche.

Inoltre, tale decreto stabilisce che “la rotazione all’interno della rete formativa deve avvenire in proporzione all’entità dei volumi di ciascuna struttura”, palesando un malcostume che avviene ormai da diversi lustri ovvero specializzandi parcheggiati anche per tutta la loro specializzazione in una struttura della rete formativa, in barba alle disposizioni del D.Lgs 402 del 2017 e della nota MUR 26853 del 2018, con reparti universitari in cui gli specializzandi, con un rapporto di oltre 10 medici in formazione per posto letto, fungono da tappabuchi “garantendo” le attività assistenziali di quei reparti universitari, nonostante il D.Lgs 368 del 1999 stabilisca che non possono sostituirsi al personale di ruolo.

Tutto ciò in uno scenario in cui l’ultima tornata di accreditamenti è stata interamente “condonata” con un decreto ad hoc per via dell’impossibilità di certificazione dei volumi assistenziali a causa della pandemia da SARS-CoV-2, durante la quale i medici in formazione specialistica hanno dimostrato grande professionalità e spirito di servizio nella gestione dei pazienti COVID e nella campagna di vaccinazione, nonostante il mondo universitario ha abbia tentato invano di utilizzarli gratuitamente spacciando la somministrazione di vaccini come attività formativa.

Questo Decreto-Sanatoria non ci impedirà di vigilare sulla prossima tornata di accreditamenti, che inizieranno a giorni. Non permetteremo nessuna violazione delle normative vigenti che, nonostante tale decreto, mettono in pericolo centinaia di scuole di specializzazione. Pretenderemo una tempestiva pubblicazione dei risultati dell’annuale questionario anonimo di valutazione, suddiviso per singole scuole, poiché la decisione su un accreditamento deve tener conto non solo delle strutture sanitarie e dei volumi assistenziali ma soprattutto della qualità percepita dai giovani medici e del rispetto delle normative riguardanti il monte orario settimanale, le ferie, le malattie, e tanto altro.

In un momento storico in cui, per ovviare alla carenza di personale medico specialista, si prende in considerazione l’aumento degli ingressi a medicina o addirittura l’abolizione del numero chiuso, la qualità formativa dei futuri medici specialisti, che curerà una intera generazione di italiani, deve essere una priorità assoluta. In contemporanea, pretenderemo una rapida risoluzione delle problematiche relative all’assunzione dei medici specializzandi a partire dal 3° anno di specializzazione (il cosiddetto “Decreto Calabria”).

La maggioranza degli atenei italiani, non curandosi della normativa vigente, per evitare di far assumere medici specializzandi in strutture extra regionali pone tutta una serie di paletti, che non fatichiamo a definire “muri di gomma”, attraverso il diniego alla stipula di accordi inter-regionali e inter-universitari, minimizzando l’utilizzo di tale strumento di assunzione (molto apprezzato dai medici in formazione come rilevato da una recente survey dell’Anaao) e creando una ulteriore disaffezione verso il Servizio Sanitario Nazionale Italiano con il conseguente esodo verso l’estero.

Pierio Di Silverio

Segretario Nazionale Anaao Assomed

Giammaria Liuzzi
Responsabile Nazionale Settore Anaao Giovani



16 marzo 2023
© Riproduzione riservata

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