Coronavirus. Focolaio a Roma all’Irccs San Raffaele con 31 casi positivi e un decesso. D’Amato: “Questo focolaio non ci voleva”
Dei 31 casi, 9 sono dipendenti, 2 esterni entrambi famigliari di operatori sanitari e 20 pazienti di cui 18 già trasferiti e 2 in trasferimento. La struttura, specializzata in riabilitazione neuromotoria, è stata chiusa ieri pomeriggio con cordone sanitario. Il paziente deceduto era affetto da parkinson e diabete. Tutto il personale, compresi i consulenti e gli esterni e i pazienti della struttura, verranno sottoposti ai test. Tampone anche per i dimessi degli ultimi 14 giorni.
06 GIU - Isolato un focolaio di infezione Covid con 31 casi positivi all’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, una struttura specializzata in riabilitazione neuromotoria. Dei 31 casi, 9 sono dipendenti, 2 esterni entrambi famigliari di operatori sanitari e 20 pazienti di cui 18 già trasferiti e 2 in trasferimento.
Nel pomeriggio di ieri è stata disposta la chiusura della struttura con cordone sanitario e si conferma un decesso di un paziente affetto da pluri patologie (parkinson e diabete) risultato positivo al tampone naso-faringeo. Lo sottolinea oggi in una nota il Commissario straordinario della Asl Roma 3,
Giuseppe Quintavalle.
Il Commissario ha poi reso noto che proseguono le attività di test su tutto il personale, compresi i consulenti e gli esterni e i pazienti della struttura. Verranno sottoposti ai test anche i dimessi degli ultimi 14 giorni. Inoltre i dipendenti negativi, che non hanno l’adeguata possibilità di isolamento domiciliare per la sorveglianza sanitaria, verranno invitati a pernottare presso strutture appositamente messe a disposizione.
La Asl informa poi che si proseguirà con il supporto delle unità mobili USCA-R e che oggi erano presenti 6 squadre sul posto, all’effettuazione dei tamponi.
All’IRCCS sono stati richiesti gli elenchi degli accessi a partire dal 1° aprile nonché il piano presenze di tutti i lavoratori e il registro della rilevazione delle temperature. E’ stata inoltre disposta un’indagine epidemiologica presso l’European Hospital, struttura di provenienza di alcuni pazienti COVID positivi. E in tutti i reparti deve essere iniziato un periodo di osservazione di tutti i degenti e gli operatori sanitari devono essere sottoposti a tampone periodicamente.
“La struttura - sottolinea infine il Commissario Quintavalle - sta dando tutta la collaborazione necessaria alla Asl che nella giornata odierna ha disposto un affiancamento della direzione sanitaria per consentire un miglior supporto per il contenimento del focolaio, la gestione dei casi e il loro tracciamento. E’ in corso l’indagine epidemiologica innanzitutto sulle procedure organizzative e i percorsi assistenziali al fine di identificare una possibile criticità che possa aver agevolato la diffusione del virus tra i reparti a fronte delle misure di prevenzione adottate. Al momento l’ipotesi più accreditata del caso indice è relativa ad alcuni operatori sanitari, ma si resta in attesa della conclusione dell’indagine epidemiologica”.
“Questo focolaio non ci voleva - ha detto l'assessore alla Sanità regionale
Alessio D'Amato - e tutti i nostri sforzi sono adesso ricondotti alla tutela di pazienti e operatori. Poi faremo tutte le verifiche al completamento dell’indagine epidemiologica. Non bisogna abbassare a guardia lo dico da giorni, va mantenuta alta l’attenzione. Dal quadro fornito dalla Asl Roma 3 emerge un possibile caso indice tra gli operatori e ci aspettiamo un ulteriore incremento dei casi”.
06 giugno 2020
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