Coronavirus. San Raffaele di Rocca di Papa, ancora polemiche tra Regione e Casa di Cura
“A Rocca di Papa emergono delle criticità nella casa di cura San Raffaele e il sindaco ha chiesto di valutare il commissariamento della struttura”, ha riferito l’assessore D’Amato. Ma per il presidente del Gruppo San Raffaele “sembra l'ennesima punizione”, anche perché “delle altre case di cura non ne sia stata commissariata nessuna fino a oggi nel Lazio, nemmeno dove si registrano decine di morti”.
20 APR - La casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa ancora al centro delle polemiche.
Dopo la diffida per il caso del direttore sanitario per assenza di titoli, c’è stato un nuovo botta e risposta nel weekend tra l’assessore alla Salute,
Alessio D’Amato, e il presidente del Gruppo San Raffaele,
Carlo Trivelli. A scatenarlo le dichiarazioni dell’assessore nel corso del consueto bollettino sull’andamento del coronavirus nel Lazio.
D’Amato ha spiegato che l’attenzione della Regione sulle case di riposo e le Rsa è alta: “Aumentano i controlli sulle RSA e le strutture socio-assistenziali private accreditate”. Nel caso specifico del San Raffaele di Rocca di Papa, l’assessore ha riferito che nella struttura “emergono delle criticità” e “il sindaco ha chiesto di valutare il commissariamento della struttura”.
Ipotesi alla quale ha replicato il presidente del Gruppo San Raffaele riferendo che il San Raffaele di Rocca di Papa "aveva chiesto fin dall'inizio dell'epidemia la possibilità di fare tamponi", "anche a proprie spese", possibilità "ripetutamente negata dall'assessorato alla Sanità del Lazio". Dunque evidenziando l’impegno messo in campo per la lotta al contagio.
"Trovo singolare - dice Trivelli in una nota - l'atteggiamento dell'assessore alla Sanità D'Amato e del governatore
Nicola Zingaretti. Sembra l'ennesima punizione al San Raffaele perché si è permesso di chiedere i tamponi in anticipo. Zingaretti dovrebbe forse valutare la possibilità di commissariare l'assessorato alla Sanità invece dell'ospedale di Rocca di Papa. All'interno della stessa Asl - osserva Trivelli - non esiste una struttura che non sia diventata covid: peccato però che delle altre case di cura non ne sia stata commissariata nessuna fino a oggi nel Lazio, nemmeno dove si registrano decine di morti”.
"La struttura di Rocca di Papa - prosegue il presidente Trivelli - aveva chiesto fin dall'inizio dell'epidemia la possibilità di fare tamponi anche autonomamente e a proprie spese a tutela del proprio personale e dei propri malati. Una possibilità negata ripetutamente dall'assessore D'Amato, perfino dopo la circolare del ministero della Sanità che lo obbligava e le ulteriori sollecitazioni dalla San Raffaele e dalla Confindustria. Peraltro - ricorda Trivelli - solo venerdì scorso, dopo l'accaduto, la Regione Lazio ha chiesto di poter ricoverare altri pazienti all'interno della stessa struttura. Forse il San Raffaele deve pagare l'ennesimo dispetto perché ha rotto il muro del silenzio?".
20 aprile 2020
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