Coronavirus. Partono i test sierologici a 60mila uomini delle forze dell’ordine
Ieri riunione operativa con Prefetto, Governatore Zingaretti, D’Amato e Inmi. 60mila uomini tra PS, Carabinieri, GdF, VVFF e militari dell’Esercito saranno sottoposti al test. “Operativamente il personale delle Forze dell’Ordine verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato”, ha spiegato l’Assessore
16 APR - I test sierologici nel Lazio partono dalle Forze dell’Ordine: l’indagine epidemiologica infatti riguarderà 60mila appartenenti a Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, e i militari dell’Esercito impegnati in “Strade sicure”.
Si è svolta ieri mattina una riunione operativa convocata dal Prefetto di Roma,
Gerarda Pantalone in collaborazione con la Regione Lazio a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti e l’Assessore alla Sanità,
Alessio D’Amato e i rappresentanti dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”.
“Di assoluto rilievo è l’iniziativa assunta dalla Regione, tesa a sottoporre ad indagine epidemiologica gli operatori della sicurezza e del soccorso, impegnati quotidianamente – dichiara il Prefetto di Roma -. Un grazie dunque al Presidente Zingaretti e all’Assessore D’Amato per la sensibilità dimostrata verso le Forze di polizia e i Vigili del fuoco che, di fatto, realizza la tutela dell'intera collettività”.
“Voglio ringraziare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine per l’ampia condivisione ottenuta - ha commentato il Presidente Zingaretti -. Stiamo mettendo in campo un programma di sorveglianza importante che coinvolgerà circa 60mila persone”.
“Nella riunione è stato illustrato il programma di sorveglianza epidemiologico basato sui test sierologici la cui sperimentazione è stata svolta dall’Inmi ‘Spallanzani’ e dal Policlinico di Tor Vergata. Operativamente il personale delle Forze dell’Ordine verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato, basati sulla ricerca di anticorpi su aree a rischio più elevato. Questa strategia è stata decisa dal Servizio Sanitario Regionale del Lazio per capire la circolazione virale e la necessità di assicurare interventi di sorveglianza sanitaria. È un impegno rilevante ma che consideriamo strategico”, dichiara l’Assessore D’Amato.
16 aprile 2020
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