Nodulo tiroideo. Il 26 gennaio screening gratuiti e convegno al San Raffaele di Cassino
Il nodulo tiroideo nella maggior parte dei casi è una patologia benigna e rappresenta la patologia più comune nell’ambito delle patologie tiroidee sia come incidenza che come causa di consultazione del medico. Il 26 gennaio la Casa di Cura San Raffaele Cassino ha programmato screening gratuiti volti alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Nel pomeriggio si svolgerà il convegno organizzato dal responsabile di medicina generale della strutture, Rodolfo Battista. IL PROGRAMMA
25 GEN - Sabato 26 gennaio 2019 la Casa di Cura San Raffaele Cassino ha programmato screening gratuiti volti alla prevenzione e alla diagnosi precoce della patologia tiroidea. Le visite sono rivolte a tutta la popolazione e saranno effettuate senza bisogno di prenotazione dalle ore 9:00. La valutazione clinica comprenderà un colloquio informativo, anamnesi ed esame obiettivo del collo e la consegna di una brochuredivulgativa.
Dalle ore 14:00 si svolgerà il convegno “Nodulo tiroideo benigno update”, organizzato da
Rodolfo Battista (medico Responsabile dell’U.O. Medicina generale San Raffaele Cassino), che si terrà presso la sala convegni della clinica, al quale sono invitati a partecipare medici di medicina generale, specialisti ed infermieri.
Dopo il saluto delle autorità, si parlerà della diagnosi del nodulo tiroideo: ci sarà l’intervento di
Alfredo Pontecorvi (direttore della Cattedra di Endocrinologia del Policlinico Gemelli U.C.S.C. Roma,) il quale affronterà l’epidemiologia del nodulo tiroideo e diverse relazioni di medici esperti del settore.
Il nodulo tiroideo nella maggior parte dei casi è una patologia benigna e rappresenta la patologia più comune nell’ambito delle patologie tiroidee sia come incidenza che come causa di consultazione del medico. In Italia esiste una carenza iodica e il nodulo tiroideo palpabile è molto diffuso; ha una prevalenza nei soggetti al di sotto di 60 anni del 7‐8%, maggiore nel sesso femminile, mentre dopo i 60 anni la prevalenza aumenta in entrambi i sessi; in generale, è più frequente nel sesso femminile nel rapporto F/M di circa 4/1.
“Le visite mediche - sostiene Battista - possono contribuire ad individuare eventuali noduli della ghiandola tiroidea, che spesso non vengono immediatamente riconosciuti perché si presentano senza particolari sintomi o con sintomi comuni ad altre patologie. In questo modo sarà possibile formulare diagnosi precoci e indirizzare il paziente verso il percorso terapeutico più appropriato. Nel 2013, durante la campagna di screening ho eseguito circa 100 visite. Tra le persone visitate circa la metà erano a conoscenza di avere noduli tiroidei, mentre tra coloro che non riferivano storia di patologia tiroidea, circa il 60% ho scoperto che ne erano affetti pur non presentando alcun sintomo. In particolare, in una paziente con un nodulo, gli approfondimenti diagnostici hanno permesso di individuare un carcinoma della tiroide. E’ importante sottolineare che la maggior parte delle persone intervistate, oltre il 75%, dichiarava di non fare uso abituale del sale iodato”.
Eleonora Grimaldi (Fimmg formazione Lazio), presiederà in sede congressuale la tavola rotonda, il cui tema sarà “la gestione del nodulo tiroideo tra ospedale e territorio”, in cui ci saranno importanti interventi di medici di medicina generale esperti nella gestione della patologia tiroidea sul Territorio.
“La tematica è importante perchè apre il dibattito sull’assenza di concreti binari di interconnessione tra i professionisti coinvolti nella gestione di questa patologia molto frequente sul nostro Territorio, dunque, l’auspicio è creare un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (P.D.T.A.) che faciliti sia i professionisti sia i pazienti per soddisfare l’esigenza di coordinamento delle strutture sanitarie territoriali con l’Università ed avere servizi efficienti; per questo motivo nascerà un gruppo multidisciplinare che si occuperà della gestione dei pazienti affetti da nodulo tiroideo”.
25 gennaio 2019
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