Spallanzani stanzia 36mila euro per un murales in occasione degli 80 anni dell’istituto e per la Giornata mondiale Aids. Ma il sindacato Fials protesta: “Servono servizi, no murales”
L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni programmate dall’Istituto per la Giornata mondiale contro l’Aids e per gli 80 anni di vita del nosococomio. Ma la Fials Lazio attacca: “Le grandi opere le fanno già i ricercatori, i medici e i tecnici che quotidianamente aiutano le migliaia di pazienti nella cura della salute e nei percorsi di guarigione. Basta propaganda elettorale e vetrine inutili”. LA DETERMINAZIONE DELLO SPALLANZANI
28 NOV - “Vorremmo dire basta all’elogio delle superfetazioni cui stiamo assistendo in questo ultimo scorcio di anno, propaganda e illusioni comprese. A tal proposito ci viene da chiedere che ruolo avrebbe la spesa di 36 mila euro per allestire un murales evocativo in via Giacomo Folchi, ovvero lungo le mura che costeggiano l’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani se poi, a quella spesa, si dovrà aggiungere la manutenzione ordinaria e straordinaria di un’area squisitamente pubblica e difficile da sorvegliare”. E’ quanto riporta la nota della Segreteria provinciale Fials di Roma che contesta il documento n. 168 dell’8 novembre scorso con il quale il servizio tecnico dell’Inmi affida a un’artista romana di progettare un murales, presentando appositi bozzetti e disegni per realizzarla.
“Questa opera muraria – prosegue la Fials - sarebbe necessaria, come scrivono nella determinazione dirigenziale, alla commemorazione della Giornata internazionale contro l’Aids, fissata in concomitanza con gli 80 anni dell’Istituto. Piuttosto noi vorremmo proporre un progetto molto più economico e all’avanguardia anche con le tipologie di commemorazione che avvengono in altre capitali europee. Le installazioni di luce – precisa la nota Fials – che catturano lo sguardo e danno comunque lustro alla città potrebbero essere una valida alternativa, peraltro priva di manutenzione, ma comunque una grande novità attrattiva cui si potrebbe coinvolgere il Comune di Roma, il Municipio, la Regione e il ministero della Salute: un faro sull’Aids e sull’importanza del percorso fatto dalla ricerca per sconfiggerlo”.
“La nostra sanità non ha bisogno di opere architettoniche perché le grandi opere le fanno già le nostre eccellenze: ricercatori, medici e tecnici che quotidianamente aiutano le migliaia di pazienti nella cura della salute e nei percorsi di guarigione. Ecco – conclude il sindacato – elogiamo le nostre professionalità e rispettiamone il lavoro. Così miglioreremo l’assistenza. Mettiamo fine a propaganda elettorale e vetrine inutili”.
28 novembre 2017
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