Elezioni Omceo Roma. Ecco il programma del presidente in carica, Giuseppe Lavra
In corsa per il secondo mandato, Lavra esprime il proprio impegno per a un Ordine che “vada sempre più vicino ai colleghi e sia da loro percepito come un soggetto che entra nel vivo delle problematiche con tutti i mezzi che la normativa concede”. Tra le questioni da affrontare, le condizioni di lavoro di chi opera in prima linea, tra tagli al Ssn e aggressioni, ma anche i giovani e il loro percorso formativo.
14 NOV - Si avvicina il tempo di andare alle urne per i medici di Roma e provincia. Il voto per il rinnovo del consiglio direttivo dell’Omceo è previsto per il 2, 3 e 4 Dicembre. Ecco programmi, obiettivi e scenari del presidente in carica,
Giuseppe Lavra, proiettato ad un secondo mandato.
“La nostra proposta si inserisce nella volontà ulteriore verso un ordine professionale che vada sempre più vicino ai colleghi e sia da loro percepito come un soggetto che entra nel vivo delle problematiche con tutti i mezzi che la normativa concede – osserva con riferimento alla recente
questione del precariato sollevata dal Cimop – Ma penso anche agli strumenti concessi dalla normativa del codice deontologico. Noi puntiamo ad entrare nel merito di tutte le problematiche reali della nostra professione: questo l’obiettivo prioritario”. E parla di una “nuova svolta” non perché in questi anni non ci sia stata, ma perché intende offrire una “accelerazione a tale volontà, per rendere attuativo il codice, con una squadra del tutto rinnovata”.
Complessi e articolati gli obiettivi del nuovo consiglio, che si intrecciano con le numerose problematiche che attanagliano la professione. “Ve ne sono di importanti, per alcuni versi anche drammatiche, per il momento che attraversa il nostro servizio sanitario, – spiega Lavra – Le criticità maggiori si riversano su chi opera in prima linea: e noi medici siamo più che in prima linea, direi in una vera e propria trincea. Ma mi sento in dovere di spezzare una lancia a favore del mondo infermieristico e di tutto l’universo delle professioni sanitarie con cui collaboriamo fattivamente”.
In cima ai pensieri del presidente uscente ci sono anche i più giovani, che “non riescono ad avere una legittima apertura verso un percorso formativo di tipo specialistico, penso anche a tutti coloro che sono sfruttati nel proprio lavoro e nella propria prestazione d’opera perché sottopagati, perché lavorano sotto una fittizia professione ma spesso, in realtà, sono attività coordinate e continuative”.
E ancora, da non sottovalutare quel trend legato “all’esposizione ad atti di violenza, vigliacchi e gratuiti, da parte dei nostri professionisti che operano sui territori come nei punti di guardia medica: si tratta di situazioni drammatiche di cui l’ordine si deve farsi carico in modo fattivo e sarà proprio questo un altro impulso che intendiamo portare avanti”.
Spazio, poi, alla criticità incarnata dalle condizioni di lavoro, in quelle realtà che sono contemplate in maniera importante dal codice deontologico: “Sul punto, già nello scorso semestre, abbiamo iniziato ad entrare nel vivo delle questioni, anche rischiando di essere percepiti come interferenze ma in realtà altro non stiamo facendo che occuparci in modo diretto delle situazioni che i colleghi, per le condizioni di lavoro in cui operano, ci segnalano. Laddove lo hanno segnalato già stiamo intervenendo”.
E aggiunge che “accanto all’implementazione di tale innovazione, noi intendiamo anche farla diventare una cosa normale: con l‘Ordine che, di fatto, entra nel merito dei problemi in cui la professione non ha la possibilità di arrivare agli utenti e, quindi, alla collettività”.
Lavra rivolge infine un appello ai cittadini: “Il compito affidatoci dal legislatore nel 1946 è quello di coordinare la tutela della loro salute e noi abbiamo il dovere, governando la professione, di assicurare loro tale diritto. Questo il programma vero che porteremo avanti, con coscienza e responsabilità”.
14 novembre 2017
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