Lazio. Umberto I. Fials: “Si faccia chiarezza su Atto aziendale”
Dalla Fials provinciale di Roma segnalano la sostanziale continuità, se non addirittura l'eguaglianza, tra il protocollo d'intesa stipulato nel 2002 dall'allora Governatore Francesco Storace rispetto a quello di oggi a opera dell'attuale Governatore Nicola Zingaretti e del rettore dell'Università La Sapienza Eugenio Gaudio
28 OTT - "Ancora una volta - riporta una nota della la Segreteria provinciale Fials di Roma - la Regione Lazio è scivolata sulla mancanza di trasparenza quando si è trattato di approvare l’atto aziendale del Policlinico Umberto I. Si tratta di un documento sostanziale ai fini della gestione del grande nosocomio universitario che però non risponde ai dovuti adempimenti di legge".
"Il rappresentante della nostra sigla sindacale del Policlinico Umberto I - si legge ancora nella nota - aveva già scritto alla Regione Lazio in merito alla mancata adozione dell’atto aziendale da parte del direttore generale
Domenico Alessio come ammetteva lui stesso. Infatti a giugno scorso (lettera del 6 giugno 2013 protocollo aziendale n. 20522) il Policlinico chiedeva di stipulare, alla Regione Lazio, il nuovo Protocollo d’intesa e che "tale stesura la reputava conditio sine qua non per l’elaborazione dell’atto aziendale" così come recitano le norme in vigore".
"Nel Protocollo d’intesa - proseguono dalla Fials Roma - firmato dal rettore dell’Università La Sapienza,
Eugenio Gaudio, e dal presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti, in data 10 febbraio 2016 era previsto che l’atto aziendale fosse adottato dal direttore generale entro 60 giorni dall’adozione del decreto del commissario ad acta di presa d’atto del Protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e l’Università. Nonostante ciò il manager nel marzo 2016, ossia dopo circa 4 anni dal suo arrivo al Policlinico (prima come commissario poi come direttore dall’agosto 2013), aveva adottato la proposta di atto aziendale elaborata non sulla base del nuovo protocollo, piuttosto sulla base del protocollo stipulato nel 2002. Realtà che ammette lui stesso nella lettera del 23 marzo 2016 indirizzata a vari soggetti. Il perché però non è dato sapere".
"Inoltre nella lettera del 17 ottobre 2016 - prosegue la nota - la Regione Lazio scrive alla nostra Organizzazione che l’atto aziendale inviato dal dottor Alessio doveva essere rivisto e riadottato a prescindere dall’esito istruttorio ai sensi del nuovo protocollo d’intesa. E questa sarebbe dovuta essere la prassi. Però – precisa la nota Fials - la Regione, in termini di una settimana, circa cambia idea ritenendo che l’atto aziendale elaborato da Domenico Alessio è conforme al nuovo protocollo".
"E’ stupefacente - segnalano dalla Fials - quanto si legge nei documenti in nostro possesso (delibere n. 922 e n. 923 del 26 ottobre 2016 e prot. n. 52908). Tanto basta per dire: delle due l’una: o era vero quanto scriveva la Regione alla nostra Organizzazione, in data 17 ottobre, o è vero quanto ha scritto successivamente. Ma certamente, se l’atto aziendale scritto sulla base del protocollo d’intesa stipulato dall’allora presidente della Regione Lazio,
Francesco Storace, è conforme al nuovo protocollo d’intesa significa che il protocollo siglato da
Zingaretti e da
Gaudio è sostanzialmente simile a quello del 2002 di
Storace. Ciò basta per chiedere al presidente
Zingaretti il perché delle sue dichiarazioni trionfalistiche sulla novità del nuovo protocollo siglato il 10 febbraio 2016 se questo è simile se non addirittura uguale a quello siglato dal predecessore
Storace. Invece se il nuovo protocollo d’intesa è sostanzialmente diverso, come ha fatto la Regione a dichiarare che un atto aziendale fatto sulla base del protocollo del 2002 fosse conforme al nuovo protocollo? Attendiamo una risposta".
Lorenzo Proia
28 ottobre 2016
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