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Lazio. Fials contro manager sanità “Devono essere i primi a rispondere se le cose non funzionano e degli sprechi”

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità di Roma richiama “al senso di responsabilità i manager e gli alti funzionari che percepiscono stipendi da centinaia di migliaia di euro all’anno con tanto di premio di risultato mentre non vengono affatto coinvolti nelle inchieste delle aziende e dei dipartimenti di cui sono alla guida”.

22 MAR - “I fatti di cronaca che nei giorni scorsi hanno dato voce a quanto la gestione della sanità sia diventata caricaturale ci porta a dire che, assieme a un’indagine accurata e una successiva condanna esemplare a quanti sfruttando il bene pubblico fanno gli interessi personali e a volte anche delinquenziali, serve una presa di responsabilità”. Lo riporta la nota della Segreteria provinciale di Fials di Roma.

“Basta con una sanità ‘gallina dalle uova d’oro’ dove il privato fa da padrone nelle strutture pubbliche gestendo ambulatori e centri clinici anche grazie alle prebende della politica. Altrettanto però – prosegue la nota - l’assegnazione in convenzione di alcuni servizi essenziali per la conduzione sanitaria di un’azienda ospedaliera tra cui mensa, lavanderia, guardiania, trasporti e pulizia porta ad affermare che la spesa esternalizzata è eccessiva mentre il controllo sporadico. Diversamente sarebbe più efficace e meno oneroso se tutto rimanesse all’interno”.

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità richiama “al senso di responsabilità i manager e gli alti funzionari che percepiscono stipendi da centinaia di migliaia di euro all’anno con tanto di premio di risultato mentre non vengono affatto coinvolti nelle inchieste delle aziende e dei dipartimenti di cui sono alla guida. Spesso ci si chiede dinanzi a arresti e flagranze di reato perché nessuno aveva controllato prima”.

A oggi però, e non a caso, è d’uopo che, precisa la nota, il manager del policlinico Umberto I, Domenico Alessio, spieghi pubblicamente cosa ci fa l’ospedale non tanto con 5 ambulanze ma soprattutto con 15 automobili. “E’ lui che deve rispondere del mancato controllo di certi servizi”.
“Quanto ai politici tutti, visto che siamo in campagna elettorale per le amministrative, dessero un segnale di lealtà verso la società che lavora e rinunciassero a una bella porzione di stipendio. Un’esortazione – conclude la nota Fials – che sicuramente potrebbe essere premiata con attenzione alle urne ma soprattutto, doverosa quando si tratta del bene comune e di investire questi soldi nei servizi sanitari essenziali”.

22 marzo 2016
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