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Caos pronto soccorso. Gli operatori: “Nell’ultimo mese sovraffollamento insostenibile. Situazione vergognosa”

E' l'allarme lanciato dal Alfonso Cibinel, Presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza. Il problema verrà discusso durante un Simposio che si terrà il 6 novembre a Roma. “Infermieri e medici si vergognano di dover trattenere in barella per ore o giorni molti pazienti, in particolare i più anziani e fragili”. 

04 NOV - “Da circa un mese nei pronto soccorso italiani si è accentuato il problema cronico del sovraffollamento, conseguente all'impossibilità di ricoverare i pazienti in ospedale per mancanza di posti letto; la permanenza media in barella è di oltre 24 ore in molti ospedali metropolitani, con punte di alcuni giorni, a fronte di standard di 4-6 ore stabiliti in altri paesi con sistemi sanitari ad accesso universale come Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada”. E’ l’allarme lanciato da Alfonso Cibinel, Presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu), in vista del Simposio nazionale ‘Il pronto soccorso e la folla. Analisi del sistema e proposte per un pronto soccorso accogliente, efficace e sostenibile’ che si svolgerà il 6 novembre a Roma nell’ambito del VII congresso regionale Simeu lazio.

“Gli infermieri e i medici d'urgenza italiani si vergognano che – sottolinea Cibinel - il sistema Paese scarichi sui pronto soccorso molti problemi sanitari e sociali che dovrebbero essere presi in carico altrove. Si vergognano di dover trattenere in barella per ore o giorni molti pazienti, in particolare i più anziani e fragili, in pronto soccorso sovraffollati dove non è possibile garantire al meglio sicurezza, efficacia, tempestività, equità e rispetto della dignità personale. Si vergognano degli spazi fisici carenti e della tecnologia di supporto spesso mal funzionante. Si vergognano di un sistema che ha bloccato o ridotto il turnover in modo lineare, anche nel settore dell'emergenza, e che ‘consuma’ fisicamente e psicologicamente la risorsa più importante di cui dispone: le persone che restano in servizio. E si vergognano perché fanno parte di questo sistema, anche se combattono contro le sue degenerazioni; è da notare che lo fanno senza interessi personali: chi lavora nell'emergenza non fa attività privata, vuole solo che il Servizio sanitario nazionale risponda adeguatamente alle richieste dei cittadini”.

L’obiettivo del Simposio è quindi proporre e condividere soluzioni al grave problema del sovraffollamento dei pronto soccorso. “Per questo – spiega Cibinel - abbiamo invitato alla partecipazione le istituzioni nazionali e locali, che speriamo rispondano con una presenza attenta e attiva. Il convegno si concluderà con la discussione e l'approvazione di un documento ufficiale della Simeu, con contenuti tecnici e di etica socio-sanitaria, che sarà condiviso con le associazioni dei cittadini e proposto al ministero e alle regioni".
 

04 novembre 2015
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