Lazio. Infornata di novità per l'Umberto I: nuova ginecologia oncologica e restyling per Pma
La struttura per la pma viene dotata di nuove attrezzature per la camera operatoria, per il laboratorio, per la conservazione lunga e breve. Le donne colpite da carcinoma potranno disporre di nuovi e avanzati supporti. Nei giorni scorsi il Ministero ha approvato il piano di ristrutturazione da 220 milioni del Policlinico.
20 GIU - Una vagonata di novità per il Policlinico Umberto I di Roma che battezza l’arrivo della stagione estiva. Inaugurato il nuovo reparto di ginecologia oncologica, diretto da
Pierluigi Benedetti Panici, per rispondere alla domanda di cure di tante donne colpite da patologie molto gravi: carcinoma dell’ovaio, dell’utero, della mammella, della vulva. La struttura viene dotata di 20 posti letto e dispone di camere climatizzate con bagno privato, una sala relax, tv, tavoli per mangiare e un sistema di sorveglianza avanzatissimo.
“Mettiamo in campo standard di accoglienza e di professionalità estremamente elevati – ha commentato il governatore
Nicola Zingaretti – Stiamo costruendo un modello di sanità completamente diverso da quello concepito otto anni fa”.
Al via il prossimo mese il nuovo reparto di procreazione medicalmente assistita, che sarà fornito di modernissime attrezzature per la camera operatoria, per il laboratorio, per la conservazione lunga e breve. L’obiettivo è costruire un centro di eccellenza fondato sui migliori protocolli di sicurezza e di innovazione. Assume quindi un volto nuovo, ma il reparto in realtà è in funzione dal 1983 e conta una media di 450 pazienti ogni anno. “Stiamo inoltre procedendo all’apertura dei 21 centri operativi per la procreazione a livello regionale – ha sottolineato il Presidente – E tramite la nuova struttura dell’Umberto vogliamo rinforzare quello che è uno dei talloni d’Achille del sistema sanitario laziale”.
Nei giorni scorsi il Ministero ha approvato il piano di ristrutturazione da 220 milioni del Policlinico. “Vogliamo renderlo un punto di riferimento per tutta l’Italia centrale e meridionale – ha concluso Zingaretti – Per anni le risorse sono rimaste chiuse nel cassetto, ora però non dobbiamo distrarci perché basta un semplice granellino per far inceppare tutti gli ingranaggi”.
20 giugno 2015
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