Lazio. Al via operazione decoro e sicurezza per il complesso San Camillo-Forlanini
Interessati tutti i padiglioni e gli spazi dedicati ai servizi. Alla fine della bonifica tutti gli accessi saranno murati, mentre il complesso sarà sorvegliato notte e giorno con un servizio di vigilanza che controllerà la zona con pattuglie a piedi e in auto. Prevista la rimozione dei rifiuti urbani e ospedalieri accumulati e delle attrezzature in disuso e in abbandono da anni.
15 MAG - Al via questa mattina con un sopralluogo congiunto di Questura Roma, Regione e Azienda ospedaliera, l’operazione per rispristinare adeguati livelli di decoro e sicurezza all’interno del complesso ospedaliero S. Camillo-Forlanini. “Il controllo iniziato dal Forlanini ha reso possibile verificare lo stato dei luoghi e la presenza di una decina di senza fissa dimora”. Lo riferisce una nota della Pisana.
Nei prossimi giorni sarà avviato per il Forlanini un piano di pulizia straordinaria con la rimozione dei rifiuti urbani e ospedalieri accumulati e delle attrezzature in disuso e in abbandono da anni, e il contestuale allontanamento e l’identificazione delle persone estranee. L’operazione interesserà tutti i padiglioni e gli spazi dedicati ai servizi. Alla fine della bonifica tutti gli accessi saranno murati, mentre il complesso sarà sorvegliato notte e giorno con un servizio di vigilanza che controllerà la zona con pattuglie a piedi e in auto. L’attuazione del piano che verrà realizzato assieme alla Questura di Roma, ed eseguito nei prossimi giorni, renderà necessaria la richiesta di intervento della Centrale operativa dei servizi sociali del Comune di Roma per la presa in carico oltre che dei senza fissa dimora anche di un nucleo familiare con presenza di minori.
L’intervento, spiegano dagli uffici della Regione, richiederà diversi giorni di lavoro e avverrà con la documentazione anche filmata di ogni passaggio. “Durante il sopralluogo odierno – spiega la nota - sono state rilevate 2 presenze, un giovane polacco e una giovane italiana, che bivaccavano nei locali tecnici sotterranei dell’ospedale S. Camillo. I giovani sono stati identificati e segnalati alla Questura. La Regione Lazio ha chiesto al Direttore generale dell’Azienda S. Camillo di avanzare una contestazione formale nei confronti della ditta Cofely che ha in carico i locali tecnici e non ha predisposto idonee misure per evitare l’accesso di persone non autorizzate che possono mettere a repentaglio la sicurezza dell’ospedale. Si è inoltre – conclude - convenuto di predisporre un piano per la demolizione della palazzina Monaldi che è pericolante”.
15 maggio 2015
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