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Coronavirus. Muore ostetrica di 47 anni a Pompei. Fnopo: “Adesso più che mai chiediamo pari dignità”


L’Ordine esprime “cordoglio” per la scomparsa della collega che è la seconda ostetrica deceduta a causa del virus, e rilancia il suo appello alle Istituzioni: “L’intera Categoria continua a essere mortificata, a livello nazionale dalla Politica come nel Decreto Cura Italia e, a livello regionale, come nelle diverse ordinanze”.

16 APR - “La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica si stringe al dolore della famiglia della giovane collega morta a seguito della infezione da Covid-19. Si tratta di una perdita che ferisce l’intera Categoria che sta dimostrando un impegno straordinario anche nell’attuale emergenza sanitaria, sempre accanto alle donne garantendo continuità e appropriatezza delle cure in gravidanza e non solo sprezzanti del pericolo”, commentano così le componenti del Comitato centrale FNOPO la notizia della scomparsa dell’ostetrica 47enne che lavorava presso un noto presidio sanitario di Pompei.
 
“La morte della collega, sopraggiunta dopo un mese e mezzo di terapia intensiva, preceduta dalla morte di un’altra ostetrica in Lombardia ferisce ancor di più in un momento in cui l’intera Categoria continua a essere mortificata, a livello nazionale dalla Politica come nel Decreto Cura Italia e, a livello regionale, come nelle diverse ordinanze” continuano i vertici FNOPO.
 
“I decisori politici, a tutti i livelli, anche in questa fase di grave emergenza continuano a creare discriminazioni tra i diversi professionisti sanitari: non si può pensare di apprendere con cordoglio della morte della giovane collega campana per capire che il rischio non appartiene solo a medici, infermieri, tecnici e OSS come riportato dall’articolo 25 del Dl 18/2020 attualmente in fase di conversione in legge. La mancata approvazione al Senato dell'emendamento FNOPO diretto a garantire pari dignità anche per le ostetriche è l'ennesima discriminazione operata sulla loro pelle”, afferma la presidente nazionale Maria Vicario.
 
“Non si può più pensare di assistere alla emanazione di provvedimenti che non tengono nella giusta considerazione il valore sociale della specifica professionalità dell’ostetrica a sostegno della salute delle donne, vedi l’assenza dell’ostetrica nei provvedimenti governativi e regionali. – sottolineano i vertici nazionali della categoria ostetrica -. Non si può più permettere che continui questo inaccettabile silenzio davanti ai sacrifici professionali e personali di migliaia di professionisti che quotidianamente lavorano al pari di altre professioni sanitarie, sottoponendosi agli stessi rischi ma senza ricevere le stesse attestazioni di riconoscimento nelle normative che si susseguono in questo tempo di emergenza. Come ribadito più volte, si è tutti sulla stessa barca, nessuno escluso”.
 
“La FNOPO - aggiungono - continuerà con forza e a gran voce la propria azione di difesa delle 21mila ostetriche italiane che sono sul campo, perché non è più ammissibile che la categoria ostetrica continui ad essere misconosciuta e dimenticata da parte dei decisori amministrativi e politici. Non lo meritano tutte le ostetriche e ostetrici che, al pari delle altre professioni sanitarie e sociosanitarie, svolgono il proprio dovere e per i quali si pretende, quindi, il giusto rispetto della loro dignità. Sono professionisti che anche nell’emergenza e nell’urgenza assistono tutte le donne, in qualsiasi condizione: anche senza protezioni adeguate e con turni ininterrotti, mettendo a rischio della propria vita come dimostrato dalla collega che non c’è più”. 
 
“È pleonastico – concludono i vertici FNOPO - parlare di diritto alla salute delle donne se nei fatti non si riconosce il valore e l’importanza anche delle ostetriche che stanno garantendo la sicurezza del percorso nascita, del parto, puerperio, sostegno dell’allattamento materno e della prevenzione nei diversi ambiti”. 

16 aprile 2020
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