Crediti Pa. Rimondi (Assobiomedica): “Ammministrazioni locali non siano escluse da accordo"
Per il presidente dell’Associazione dei produttori di dispositivi medici, i ritardi dei pagamenti alle imprese da parte delle Amministrazioni locali sono un’emergenza. “Indispensabili soluzioni immediate per sbloccare i crediti della sanità”.
11 APR - “Se Abi e Governo nell’accordo per lo smobilizzo dei crediti non troveranno una soluzione anche per i 5,6 miliardi che le Regioni devono alle nostre imprese, la sanità rischia il collasso”. Così Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende che forniscono dispositivi medici alle strutture ospedaliere, ha commentato le dichiarazioni del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, secondo il quale per risolvere il problema dei ritardati pagamenti si dovrà procedere con gradualità, dando la priorità ai crediti vantati verso la pubblica amministrazione centrale e poi, in caso, a quelli delle amministrazioni locali.
“I ritardi dei pagamenti da parte delle amministrazioni locali non vanno sottovalutati – ha affermato Rimondi – perché toccano settori, come quello della sanità, che garantiscono l’assistenza essenziale e la tutela della salute dei cittadini. Davanti a ritardi che in certe Regioni arrivano anche a oltre 1000 giorni, con una media nazionale di 315 giorni, non è eccessivo domandarsi per quanto ancora le nostre imprese avranno la capacità di partecipare alle gare e soprattutto di garantire le forniture degli ospedali”.
Assobiomedica già mesi fa aveva inviato ai ministeri dell’Economia e dello sviluppo Economico
quattro proposte per risolvere il problema dei ritardati pagamenti. “Auspichiamo, quindi- conclude la nota - che il problema venga affrontato con la massima urgenza e la dovuta attenzione al nostro settore, così strategico per l’economia del Paese e indispensabile per la salute dei cittadini”.
11 aprile 2012
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