Liberalizzazioni. Concorso farmacie. Sifo: “Accesso sia equo e valorizzi professionalità e merito”
Per la Società di farmacia ospedaliera i farmacisti delle Aziende sanitarie risultano “fortemente e ingiustamente penalizzati” dal decreto a causa della “scarsa valutazione del punteggio relativo all’esercizio professionale".
09 MAR - La Sifo “concorda con i principi di fondo contenuti” nell’art. 11 sulle farmacie del decreto sulle liberalizzazioni, ma chiede che “l’accesso ai concorsi per l’attribuzione delle sedi farmaceutiche sia equo e valorizzi professionalità e meritocrazia”. Lo ha ribadito anche ai rappresentanti del ministero della Salute, nel corso di un incontro svolto il 5 marzo scorso. Perché “i farmacisti delle Aziende sanitarie – spiega la Sifo in una nota – risultano fortemente e ingiustamente penalizzati a causa della scarsa valutazione del punteggio relativo all’esercizio professionale, rispetto ai colleghi operanti nelle farmacie aperte al pubblico e a coloro che sono già titolari di una farmacia o di una parafarmacia”.
Secondo la Società di farmacia ospedaliera “vanno riconosciute le numerose attività gestionali e manageriali che i farmacisti delle Aziende sanitarie svolgono presso le farmacie ospedaliere e servizi farmaceutici territoriali dove, oltre ad un costante rapporto con i pazienti nell’ambito della distribuzione diretta (farmaci H, farmaci consegnati alla dimissione dall’Ospedale – primo ciclo terapeutico), gestiscono medicinali di fascia A e C, dispositivi medici, diagnostici, radiofarmaci, farmaci orfani e farmaci innovativi ed ad alto costo. I farmacisti ospedalieri – aggiunge la nota della Sifo - sono rimasti gli unici che preparano prodotti galenici sterili e non sterili per singolo paziente, in particolare farmaci antiblastici, in laboratori ad elevato livello tecnologico. Non riconoscere, dunque, un punteggio quantomeno uguale è retaggio di tempi che furono e risulta ingiusto e paradossale”.
09 marzo 2012
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