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Cure primarie. Entro 21 marzo sindacati presenteranno proposte al ministero


Si è svolta ieri la seconda riunione del tavolo tecnico sul riordino delle cure primarie. Nielfi (Sumai): “Il Ministero ha chiesto alle OoSs di presentare entro il 21 marzo un documento quanto più unitario possibile con le proposte definitive sul tema”.

08 MAR - “La seconda riunione sul riordino delle cure primarie tenutasi oggi presso il Ministero della Salute ha ribadito i punti nevralgici su cui si dovrà puntare per riformare il sistema. Ed entro il 21 marzo i sindacati formuleranno le loro proposte di riordino al ministero della Salute”. Così il presidente nazionale del Sumai-Assoprof, Giuseppe Nielfi, sintetizza gli esiti della seconda riunione del tavolo sul riordino delle cure primarie e dell’integrazione tra ospedale e territorio tra Sindacati e Ministero della Salute svolta ieri presso il dicastero. Per il Sumai-Assoprof era presente anche il coordinatore nazionale della medicina generale Mauro Martini.

“Durante questa seconda riunione – ha spiegato Nielfi – il primo punto toccato attiene la riforma dell’art. 8 del Dlgs 502/92 la cui riscrittura (ruolo unico e compenso) rappresenta un aspetto normativo essenziale per una nuova inquadratura del medico convenzionato. Il secondo punto esaminato riguarda la riorganizzazione dell’emergenza urgenza e della continuità assistenziale da espletarsi attraverso una sempre maggiore integrazione tra l’ospedale (cui spetterà l’area dell’emergenza) e la medicina del territorio (cui spetterà invece la presa in carico dei pazienti). Ultimo aspetto quello che riguarda la formazione, che proprio in vista di un riordino del sistema dovrà anch’essa essere riorganizzata tenendo conto del nuovo scenario normativo”.
“Il Ministero – prosegue Nielfi – ha chiesto alle OoSs. di presentare entro il 21 marzo un documento quanto più unitario possibile con le proposte definitive sul tema”.

“Come Sumai-Assoprof – conclude il presidente Sumai - abbiamo inoltre richiamato l’attenzione su come già nell’ultimo Accordo collettivo nazionale vi siano scritte le regole per una medicina territoriale integrata e segnalato come sia giunto il momento di rendere operative quelle norme che insieme alla nuova riforma su cui si sta lavorando potranno finalmente disegnare una sanità sempre più a misura dei nuovi bisogni assistenziali dei cittadini”.

Presente all’incontro anche il Sindacato dei medici italiani (Smi), rappresentato dai responsabili nazionale della Convenzionata Maria Paola Volponi e dell’Assistenza Primaria, Bruno Agnetti. “Come Smi – continuano i due dirigenti sindacali - abbiamo sottolineato il ruolo strategico del medico di assistenza primaria e di continuità assistenziale, rilanciato la necessità di prevedere il ruolo unico di accesso alla medicina generale e il passaggio alla dipendenza del 118. Abbiamo chiesto con forza la ristrutturazione del compenso e la valutazione dei fattori di produzione assistenziali”.
 
Per lo Smi il confronto per la riorganizzazione del territorio deve comprendere, “oltre alle già conosciute Adi, l’alta attività assistenziale per i casi dimessi in post acuzie e le cosiddette dimissioni precoci e protette. Anche in collaborazione/integrazione con i medici ospedalieri e gli specialisti ambulatoriali. Altro fronte è quello dell’assistenza alle persone ammalate per patologie croniche e a quelle in situazioni di fragilità, ivi comprese le situazioni inerenti la pediatria. Importante in tal senso – concludono Volponi e Agnetti – la convocazione di tavoli di confronto e di integrazione ospedale-territorio centrali e periferici”.
 

08 marzo 2012
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