Quattro i convegni principali:
1) L’impatto organizzativo sui percorsi assistenziali del contratto collettivo della Dirigenza e dell’accordo dei MMG. Quali ipotesi per le nuove tornate contrattuali? (28 novembre ore 9)
2) ”Il ruolo del Direttore Generale nella sanità in cambiamento: passato, presente e futuro” (28 novembre ore 14 e 30)
A distanza di tre decenni dall’istituzione di questa figura in sanità, vogliamo fare il punto sulle caratteristiche e i cambiamenti intervenuti su una funzione, all’epoca, del tutto nuova nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Un momento di dibattito che si propone di essere un tentativo di dialogo tra i diversi punti di vista sulla figura e le funzioni che il Direttore generale di una Azienda sanitaria del SSN deve avere oggi, rispetto alle esperienze degli anni ’90, in un “sistema salute” in continua evoluzione e oggetto di continui cambiamenti.
A discuterne, direttori generali con esperienze diversificate sul territorio con l’obiettivo finale di elaborare un documento che tracci le caratteristiche attuali del Direttore generale, così come quelle del Direttore sanitario e amministrativo, come si sono adattate ai cambiamenti organizzativi ed evolute rispetto agli ’90 fino a creare una figura manageriale del settore pubblico che tra applicazioni dei decreti (es. DM 70); pareggio di bilancio; governo di una complessità senza pari nel mondo manageriale, deve, comunque tenere fermo il rispetto dell’art.32 della Costituzione italiana.
3) SALUTE – SINDACI – CITTADINI: Ruolo e responsabilità degli amministratori in ambito sanitario e socio assistenziale. (29 novembre ore 9)
Sviluppo dei servizi territoriali, assistenza socio-sanitaria, gestione della non autosufficienza, prevenzione, “one health”: queste le grandi sfide che attendono la Sanità italiana e i Comuni. Il mutato contesto socio-epidemiologico, con il costante incremento di situazioni di fragilità sanitaria e sociale, impone una riorganizzazione dell’assistenza territoriale che promuova, attraverso nuovi modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute attraverso percorsi innovativi di presa in carico della cronicità e dei soggetti non autosufficienti. Si pone, quindi, l’esigenza di individuare un disegno strategico comune tra manager del Ssn e rappresentanti degli Enti Locali, inteso a promuovere interventi basati su una unitarietà di approccio, centrato sulla persona ed orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza e dell’integrazione socio-assistenziale. Occorre investire nella promozione della salute e nella prevenzione quali elementi cruciali per lo sviluppo della società, per garantire equità, contrasto alle diseguaglianze di salute, rafforzare l’attenzione alle fragilità, considerare le persone e le popolazioni in rapporto agli ambienti di vita, orientare le azioni al mantenimento del benessere in ciascuna fase dell’esistenza, ponendo in atto interventi basati su equità, sostenibilità, intersettorialità, secondo i principi della Salute in tutte le politiche.
E’ fondamentale valorizzare l’impegno a rafforzare una visione di salute pubblica che si basi sulla progettazione e attuazione di programmi, in cui la sanità e le amministrazioni locali comunicano e collaborano per ottenere migliori risultati in risposta ai bisogni di salute, mediante un metodo collaborativo, multidisciplinare, multi-professionale, secondo un approccio “One Health”, che consideri la salute umana legata alla salute degli ecosistemi in cui sono contestualizzati. Occorre investire su un concetto di Salute integrale sul territorio, che permei le politiche industriali, ambientali, alimentari, gli stili di vita, il modo di rapportarsi agli altri: in altre parole, bisogna costruire oggi, in ogni ambito delle nostre Comunità, le basi del benessere di domani, senza lasciare nessuno indietro. Le istituzioni regionali, gli amministratori locali, con autorevoli esponenti di Anci, e le direzioni strategiche delle strutture sanitarie del SSN discuteranno su come operare per la difficile, ma imprescindibile, strada dell’integrazione.
4) “L’integrazione sociosanitaria praticata nel quotidiano. Vetrina di esperienze regionali” (29 novembre ore 14 e 30)
Federsanità e’ una confederazione di federazioni regionali, dove si realizza una stretta collaborazione sinergica tra Aziende sanitarie e Anci regionali. Nel tempo si sono consolidate esperienze, promossi progetti e percorsi di integrazione tra realtà sanitarie e territoriali, sia in materia di prevenzione che di presa in carico delle fragilità. Durante il convegno verranno presentati, da direttori generali e amministratori locali, casi concreti di integrazione e azioni messe in campo che costituiscono buone pratiche sul territorio nazionale. L’obiettivo è focalizzare l’attenzione sui risultati raggiunti, proponendo un “riuso” laddove tale sinergia non si è, ancora, completamente realizzata.
Il programma
Oltre ai quattro eventi sopra descritti, Federsanità sarà protagonista di alcuni appuntamenti dedicati ad esperienze e progetti specifici come:
1) Presentazione della monografia Sanità 4.0 - “Le buone pratiche organizzativo/assistenziali a cura del Forum delle professioni sanitarie di Federsanità Anci” (26 novembre ore 14.30 nell’ambito della sessione Officina delle idee)
Federsanità Anci e’ impegnata in numerosi progetti legati soprattutto all’innovazione dei modelli organizzativi in sanità. Uno degli obiettivi è stato quello di istituire nuovi “luoghi” di confronto, come i Forum dedicati, da affiancare a quello storico dei Direttori Generali. Un esempio è l’attività del Forum dei direttori amministrativi, dei direttori sanitari e dei dirigenti delle professioni sanitarie. L’idea è stata quella di avviare un dibattito per ridefinire i ruoli professionali e sviluppare la capacità di governance dei quadri intermedi in un continuo confronto per sviluppare best practices e raccogliere esigenze formative e di sviluppo. Dal “Forum delle professioni sanitarie” è nata una proposta per mettere in rete tutte le aziende associate attraverso la pubblicazione di una monografia sulla rivista Sanità 4.0 (edita proprio dal Forum dei Direttori generali di Federsanità ANCI) sulle buone pratiche organizzative, implementate nel corso degli anni, nell’ottica che una buona comunicazione sia lo strumento per mettersi in rete e fare rete. Infatti, attraverso la disseminazione dei saperi si interviene strategicamente nell’organizzazione, migliorando il modello offerto di sanità pubblica. Sostenere e diffondere buone pratiche organizzative contribuirà a migliorare i servizi e rendere il SSN più sostenibile. I diretti protagonisti delle buone pratiche illustreranno le opportunità offerte dalle soluzioni individuate.
2) Premio Sham per la prevenzione dei rischi in sanità 2019 (28 novembre ore 14 e 30)
La partnership per il quarto anno consecutivo tra Federsanità e Sham, la mutua assicurativa con novant’anni di esperienza in Francia e presente in Italia dal 2015, è orientata a favorire la promozione di iniziative che puntino alla qualità dei servizi nelle strutture sanitarie al fine di migliorare i processi clinici, i percorsi diagnostici terapeutici, l’erogazione e l’accesso tempestivo alle cure appropriate e una comunicazione con il paziente che sia umana e non solo formale. La risposta, in termini di candidature delle Aziende sanitarie pubbliche, è ogni anno più numerosa a testimonianza del grande entusiasmo, dell’apertura intellettuale e del livello di preparazione professionale degli operatori coinvolti nelle strutture in ambito di prevenzione e gestione del rischio.
3) Presentazione del libro “Ospedali di Comunità, Case della Salute e Cure Primarie: esperienze regionali e confronti” (data da definire)
Edito con il patrocinio di Federsanità Anci, il libro, a cura di Giorgio Banchieri, Francesco Colavita e Giuseppe Massaro, vanta il contributo di autorevoli firme del panorama sanitario nazionale, ed ha l’obiettivo di far emerge chiaro come, per rispondere alla logica di deospedalizzazione dell’assistenza a favore di una sanità di prossimità, ogni Sistema Regionale abbia programmato e organizzato, negli ultimi anni, le strutture intermedie secondo proprie esigenze interne. Il quadro che si delinea dalle pagine del libro è quindi quello di una situazione regionale a “macchia di leopardo”, con contenitori che, seppur abbiano nomi simili, hanno dei contenuti spesso diversi. Un complesso di grandi patrimoni di conoscenze, competenze (cliniche e manageriali) e strutture, che tuttavia pare essere troppo frammentato, un campo di attività complesso in cui confluiscono diversi driver di cambiamento della sanità nel nostro Paese (invecchiamento progressivo della popolazione con conseguente sviluppo delle cronicità e multicronicità; sviluppo delle “fragilità” economiche, sociali, ambientali, psichiche; sviluppo di nuove medicine basate su day service, day hospital e day surgery con necessità decrescente di posti letto ospedalieri “tradizionali”; offerta di strutture semiresidenziali e residenziali specializzate come alternativa a ricoveri ospedalieri impropri e inappropriati etc..).
Tiziana Frittelli
Presidente Federsanità Anci
14 ottobre 2019
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