Bartoletti (Fimmg): “Si riparte con gomme, telaio e motore nuovi”
di Pier Luigi Bartoletti
Questa nuova rappresentanza, includendo Regioni del Nord, Centro, Sud ed Isole, può, rappresentando diverse realtà economico sociali ed organizzative, dare un contributo in termini di idee, proposte e soluzioni, anche e soprattutto grazie ad un rinnovato clima di dibattito ed una forte volontà di partecipare da parte di tutti i dirigenti
21 NOV - Si sono concluse ieri le operazioni di voto del
Congresso nazionale straordinario elettivo, eletto nuovo Segretario Generale Nazionale il Dr.
Silvestro Scotti, insieme agli altri componenti, il sottoscritto, nominato Vice Segretario Vicario, il collega
Filippo Anelli, Segretario Regionale Generale della Puglia, il collega
Fiorenzo Corti, Segretario Generale Regione Lombardia, il dr.
Malek Mediati, Segretario organizzativo, il dr.
Giacomo Caudo, Segretario amministrativo, confermato rispetto al precedente esecutivo, il dr.
Vittorio Boscherini, vice segretario, confermato. Segretario del Segretario il Dr.
Domenico Crisarà, Segretario Regionale generale del Veneto. Escono il Dr.
Milillo, dimissionario, il Dr.
Nicola Calabrese, a cui va il mio personale ringraziamento e la mia stima per il senso del dovere manifestato, la Dr.ssa
Celeste Russo, a cui parimenti va riconosciuto lo stesso impegno.
A ben vedere sembra che in fin dei conti poco sia cambiato, almeno nei nomi, in realtà è diverso. Il maggior sindacato dei medici di famiglia italiano è sempre stato un "sensore" molto sensibile degli umori politici del Paese e ne ha sempre assorbito, nel male e nel bene le influenze.
In un Paese che sta cambiando velocemente bisogna essere capaci di cambiare altrettanto velocemente, bisogna cogliere le opportunità positive e sganciarsi dalle posizioni di rendita passiva, pena l'essere sorpassati dagli "eventi".
La medicina generale italiana non può essere vincolata, più che ancorata, a schemi od ideologie organizzative che ormai sembra appartengano ad una "Italia Felix" che non c'è più. A liturgie più che ventennali, a diatribe speculative su quello o su quell'altro acronimo che per la gente non ha alcun significato.
Il tema è se la medicina generale italiana è o meno uno strumento utile sia socialmente che per il servizio pubblico, se bisogna spingere su modelli burocratico amministrativi piuttosto che sul ruolo clinico, sulla prevenzione, sulla gestione condivisa di patologie complesse. Se ridurre la prospettiva sindacale ad un ruolo contrattualistico piuttosto che al rilancio del ruolo medico inteso nel senso più ampio del termine.
Se prima di argomentare su voci contrattuali, si discute sul servizio che si intende dare al cittadino, a cui il contratto va riferito. Capillarità, fiducia, capacità di risolvere in modo semplice problemi complessi, di gestire in modo olistico la salute del cittadino, autonomia medica garanzia della qualità del servizio, autonomia organizzativa, altra garanzia sulla personalizzazione del servizio, tarato sui bisogni della popolazione di riferimento piuttosto che su schemi rigidi.
I 13 miliardi di spesa "out of pocket", trend in aumento, le liste di attesa, la medicina difensiva con i suoi enormi costi per il sistema, l'informatizzazione, la gestione delle patologie croniche, la prevenzione, gli stili di vita da promuovere, sono sfide importanti da vincere per il mantenimento di un welfare sanitario ancora efficiente e la Fimmg si è attrezzata per lasciare le secche di un inverosimile "isorisorse" ed accettare la sfida dell'innovazione, investendo sul medico di famiglia 3.0 capace di prevenire, curare, gestire, organizzare, personalizzare le cure nell'ambito di un sistema sanitario che fatica invece a trovare ricette utili per modernizzare i servizi.
In Italia, purtroppo, la sanità pubblica vede alcune regioni del Nord in linea con gli indicatori di Paesi come la Svezia, mentre nel Sud gli indicatori di efficienza del sistema sono a livelli ben diversi. Eppure i LEA sono gli stessi, per il Nord e per il Sud e paradossalmente anche la spesa è la stessa, diverso è il disavanzo tra chi ha amministrato bene organizzando un servizio efficace e chi, invece non ha organizzato, lasciando che fosse l'offerta a "fare il prezzo".
La medicina generale se messa nelle condizioni di poter operare al meglio, con strumenti di gestione ed organizzazione autonoma ma strettamente coordinata con le altre componenti del sistema, può essere uno strumento di riorganizzazione potente, offrendo un servizio medico a kilometri 0 per il cittadino, ed a basso costo per il sistema.
Ritengo come questa nuova rappresentanza, includendo Regioni del Nord, Centro, Sud ed Isole, possa, rappresentando diverse realtà economico sociali ed organizzative, dare un contributo in termini di idee, proposte e soluzioni, anche e soprattutto grazie ad un rinnovato clima di dibattito ed una forte volontà di partecipare da parte di tutti i dirigenti.
Dopo un "Pit Stop" di due mesi la Fimmg riparte con gomme nuove, telaio nuovo, motore nuovo, vediamo ora se le premesse saranno mantenute; sicuramente il cuore, oltre al resto ce lo mettiamo.
Pier Luigi Bartoletti
Vice segretario nazionale vicario Fimmg
Editoriale pubblicato sul sito Fimmg Roma
21 novembre 2016
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