Udine sperimenta il “farmacista assistenziale”
La Quiete di Udine sarà la prima residenza per anziani ad introdurre una nuova figura professionale, quella del “farmacista assistenziale”, in grado di affrontare le criticità in ambito clinico con particolare attenzione all’appropriatezza prescrittiva, al rischio clinico e alla corretta allocazione e gestione delle risorse nel campo del farmaco.
09 GIU - Partirà da Udine la prima sperimentazione del “farmacista assistenziale” in una residenza per anziani. Questa nuova figura professionale dovrà governare la complessità farmacologica per ottimizzarla, ponendo grande attenzione all’interazione tra farmaci, ma anche alle novità introdotte sul mercato e a parametri costo-benefici.
A darne notizia è l’edizione online del quotidiano
Il Friuli spiegando che il progetto nasce con l’Asp La Quiete, ma “potrebbe diventare modello nazionale grazie al coinvolgimento dell’Ordine dei farmacisti”, secondo il presidente della struttura, Aldo Gabriele Renzulli.
L’idea di applicare la figura del farmacista anche all’ambito assistenziale nasce da una
sperimentazione della medesima professionalità attuata dal ministero della Salute in cinque strutture ospedaliere e coinvolgerà gli enti presenti sul territorio che concorrono alla prescrizione, preparazione e distribuzione dei farmaci, come l’Azienda ospedaliera, l’Università degli Studi di Udine, l’Ass 4 Medio Friuli e l’Ordine dei farmacisti della provincia di Udine.
“È da molto tempo che la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani sostiene che dove ci sono i farmaci devono esserci anche i farmacisti”, ha affermato presidente dell’Ordine dei farmacisti di Udine, Michele Favero. “La corretta gestione del farmaco – ha spiegato - mira a ridurre gli effetti collaterali ed è una garanzia per la giusta somministrazione”. Anche Renzulli si è detto certo che “l’’introduzione del farmacista in una residenza per anziani implementerà la qualità dell’offerta”.
Secondo quanto riportato dal quotidiano friulano, sarà aperto un tavolo di confronto cui siederanno i farmacisti e i medici geriatri operanti presso l’Asp. Sarà quindi individuata la figura del farmacista cui affidare la conduzione del progetto, con la possibilità di istituire anche una borsa di studio ad hoc.
Si passerà poi all’analisi dell’attuale modello operativo di gestione dei farmaci, alla presentazione di un’implementazione dello stesso e alla messa in pratica del nuovo modello operativo identificato sia con la formazione specifica degli operatori coinvolti sia con supporti informatici.
09 giugno 2011
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