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Alleanza per la Professione Medica a Lorenzin: “Necessario riaprire il dialogo interrotto a luglio”


Per le organizzazioni mediche non si può continuare ad "escludere le sigle sindacali dalle trattative con le Regioni e tutti i ministeri coinvolti nell’attuazione dell’articolo 22 del Patto della Salute e su tutte le questioni che riguardano la stagione contrattuale, la formazione e la governante delle strutture sanitarie". Per questo APM chiede un confronto immediato

19 SET - Le sigle sindacali aderenti ad Alleanza per la Professione Medica (APM) chiedono al Ministro della Salute di riaprire il confronto che è stato chiuso a luglio. "Le questioni da affrontare sono tante e tutte molto urgenti. Siamo arrivati ad un punto cruciale della questione medica che non giova più a nessuno rinviare – spiega Riccardo Cassi, portavoce di APM –. Non si può continuare ad escludere le sigle sindacali dalle trattative con le Regioni e tutti i ministeri coinvolti nell’attuazione dell’articolo 22 del Patto della Salute e su tutte le questioni che riguardano la stagione contrattuale, la formazione e la governante delle strutture sanitarie. Il collasso del SSN è inevitabile se si continua ad essere miopi e a non voler affrontare questioni determinanti che da anni logorano la sanità pubblica".

APM chiede che venga al più presto riaperto il confronto su: valorizzazione della professione medica, riconoscendole il ruolo centrale nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti, nonché nella governance delle strutture sanitarie, ospedaliere e di medicina territoriale, assicurando l’autonomia tecnico-professionale e la correlata responsabilità; coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali -con le Regioni, i Ministeri della Salute, dell’Istruzione, università e ricerca e dell’economia e delle finanze- nella stesura, relativamente all’attuazione del Patto della salute 2014/16, dell’art. 22, per ciò che riguarda gli sviluppi professionali di carriera, la valorizzazione delle risorse umane, i rapporti con le altre professioni sanitarie; definizione delle tipologie di contratti flessibili compatibili con l’attività sanitaria all’interno della P.A., in coerenza con la disciplina UE di riferimento; percorsi di stabilizzazione graduale del personale precario; regolamentazione dei fenomeni di esternalizzazione delle attività sanitarie da parte delle strutture ospedaliere; verifica del tetto di spesa per il personale ; riforma del sistema di formazione, pre e post laurea, dei medici e dei dirigenti sanitari, in sinergia con il MIUR e il Ministero della salute; avvio con la vigilanza dei ministeri competenti, previa definizione delle aree contrattuali e dell’atto di indirizzo, delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo collettivo nazionale, quali strumenti di governo e innovazione del sistema sanitario; verifica con le Regioni e col Mef in sede di Conferenza Unificata dell’ambito applicativo del comma 236 della legge di stabilità 2016.
 
Lorenzo Proia

19 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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