Emergenza territoriale e H16. Le proposte della Fimmg di settore
La FIMMG-ES propone la revisione delle modalità di accesso al Sistema dell’Emergenza Territoriale, la possibilità di accesso dei Medici nei Pronto Soccorso; la gestione completa del Sistema dell’Emergenza Territoriale dalla fase di allarme alla fase della risposta territoriale da parte dei Medici Convenzionati e i Medici del Territorio.
16 GIU - "La discussione sull’H16 - scrive in una nota
Francesco Marino, segretario della FIMMG-ES - iniziata da alcune parti in causa sta evidentemente utilizzando il sistema dell’emergenza territoriale (SET) per farlo apparire come un sistema, oggi in equilibrio e caratterizzato da una risposta unitaria ai bisogni del cittadino, che diventerebbe precario sulla base di presunti spostamenti dei carichi di lavoro".
"In Italia - sottolinea Marino -, sulla base delle diverse ed estemporanee situazioni regionali non sempre figlie di una programmazione coerente, ci troviamo infatti davanti a funzioni svolte da operatori medici caratterizzati da una precarietà contrattuale riferibile non solo all’esistenza di contratto a tempo determinato, ma soprattutto alla coesistenza o alternanza di contratti di convenzione, di dipendenza, e di contratti atipici (liberi professionisti, gettonisti, a partita IVA, appalti a società esterne, ecc.)".
"Le domande - continua Marino - che ci poniamo come FIMMG Emergenza Territoriale è perché invece non si utilizza lo sviluppo organizzativo contrattuale del sistema H16 come volano per meccanismi di inserimento del sistema 118 in una reale integrazione con il suo ambito naturale, ossia il territorio, perché non si sottolinea la possibilità di un potenziamento della cooperazione nelle ore diurne tra i due servizi, SET e Continuità Assistenziale, che risolva le attuali difficoltà nella gestione delle richieste inappropriate sull’urgenza in quelle fasce orarie e infine perché alla domanda di un’aumentata responsabilità gravante sulle ore notturne dei SET e delle COT (Centrali Operative Territoriali )non si risponde con la normale richiesta di chi dovrebbe rappresentare un’area contrattuale, ovvero rilanciando con un necessario miglioramento delle condizioni contrattuali dei medici e stabilizzando l’accesso a tempo indeterminato dei giovani colleghi in questa area".
"Tutte domande - continua la nota - che evidentemente non meritano una risposta, essendo tutti presi a gestire interessi di cassetta molto più cogenti invece di elaborare una reale programmazione professionale e non essendovi alcuno che dia risposte al vero problema dell’area, ovvero ai meccanismi di accesso che la costringono a passare attraverso l’imbuto numerico del corso di formazione in Medicina Generale, con il risultato finale di un aggravarsi della situazione nei prossimi anni, a meno di vocazioni “missionarie”, per la prevedibile carenza di medici di medicina generale fiduciaria e la possibilità che i giovani colleghi formati hanno di accedere a quell’area professionale che oltretutto appare loro più coerente con la scelta formativa proposta, visto che oggi la formazione in medicina generale non garantisce nemmeno l’accesso alla funzioni di medico del SET, ma solo la possibilità di accedere ad un altro corso per diventarlo, una vera follia".
"E' giunto il momento - sottolinea ancora Marino - di chiarire che l’Emergenza Sanitaria Territoriale vuole candidarsi a essere, nel percorso occupazionale dei giovani medici, l’area che si va ad aggiungere ai percorsi formativi post-laurea della Specializzazione e del CFSMG, con un accesso normato da ACN sulla base di una graduatoria specifica cui si accede con il solo titolo del corso di Emergenza, corso al quale si potrà accedere con la Laurea in Medicina e Chirurgia".
I medici di famiglia pertanto intendendo proporre:
- la revisione delle modalità di accesso al Sistema dell’Emergenza Territoriale, con la possibilità, acquisendo i titoli, di accedere al Ruolo Unico della Medicina Generale;
- la possibilità di accesso dei Medici nei Pronto Soccorso;
- la gestione completa del Sistema dell’Emergenza Territoriale dalla fase di allarme alla fase della risposta territoriale da parte dei Medici Convenzionati, i Medici del Territorio, perché per la FIMMG-ES è impensabile che si possa restare sulle ambulanze fino all’età pensionistica, alla luce anche di un aumento progressivo della stessa.
"Ribadiamo - conclude Marino - la ferma volontà di essere parte integrante della Medicina del Territorio, con la funzione specifica di gestione e trattamento del paziente in situazioni di Emergenza Urgenza".
16 giugno 2016
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