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FarmacistaPiù. Intervista a Pace (Fofi): “A Firenze grande attenzione ai cambiamenti in atto per poter rispondere a nuovi bisogni imprenditoriali e sociali” 


Così il segretario Fofi introduce la tre giorni di lavori deidcata ai farmacisti italiani che prenderà il via il prossimo 18 marzo. "Serve un lavoro attento che coinvolga anche le università, i nuovi farmacisti devono essere preparati anche dal punto di vista imprenditoriale e saper reagire ai cambiamenti del mercato". E sull'apertura ai grandi capitali: "Il rischio è che le farmacie diventino le lavanderie della malavita organizzata".

03 MAR - Si avvicina la nuova edizione di FarmacistaPiù. L’evento, promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, si svolgerà quest'anno a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 18 al 20 marzo 2016. Per fare il punto sul programma abbiamo intervistato il segretario della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi), Maurizio Pace.
 
Dottor Pace, come sarà questa terza edizione di FarmacistaPiù?
Sarà senz'altro un'edizione significativa, e sono convinto che riuscirà a superare di gran lunga le prime due vista anche la concomitanza con la conclusione dei lavori sul ddl concorrenza al Senato. C'è una grande attenzione da parte di tutti all'attualità e ai nuovi possibili scenari che si apriranno con le misure introdotte da questo provvedimento.
 
A tal proposito, in questi giorni da più parti è stato lanciato un allarme sull'ingresso dei grandi capitali nel settore. Anche a suo avviso esiste il rischio di possibili infiltrazioni mafiose?
Credo di essere stato uno dei primi a denunciare questo pericolo. Le farmacie, di fatto, rischiano di diventare le lavanderie della malavita organizzata. Il rischio esiste, è concreto al punto da esser stato denunciato dalla stessa Antimafia. Su questo punto sono molto preoccupato, soprattutto per le Regioni del Sud. Deve esserci un controllo ferreo non solo sui capitali, per capire da dove provengano, ma anche sulla composizione delle stesse società. Non dimentichiamoci che, quando si parla di farmacie, si parla di tutela delle salute dei cittadini. Queste nuove forme rischiano di deteriorare il nostro sistema di welfare, da sempre un fiore all'occhiello del nostro Paese. Bisgona quindi monitorare con attenzione i cambiamenti in atto affinché venga sempre tutelato l'interesse pubblico.
 
Com'è cambiato in questi anni il settore?
Bisogna tenere conto che l'Italia, per oltre il 75%, è costituita da piccole realtà comunali. La redditività principale del farmacista è da sempre il farmaco e, la contrazione degli utili legati ad esso, ha fatto sì che oggi molte farmacie si trovino in condizioni di difficoltà. Il farmacista, anche come imprenditore intelligente, deve essere sempre più pronto a reagire tempestivamente ai cambiamenti. Per questo è necessario investire molto sulla formazione. Sono le stesse Università a dover essere coinvolte in questo processo di cambiamento. Il farmacista laureato oggi non può limitarsi solo a conoscere bene la chimica, deve essere pronto anche dal punto di vista imprenditoriale per governare i cambiamenti del mercato e non uscirne con le 'ossa rotte'. 
 
Parlerete anche di questo a FarmacistaPiù?
Certamente. Così come ci dedicheremo a quelle 2000 società che apriranno prossimamente grazie ai concorsi straordinari. Questi farmacisti devono avere una visione ben chiara, e noi proveremo a fornirgliela in questi tre giorni di lavoro a Firenze. Ci saranno delle sessioni dedicate a questi diversi temi all'interno delle quali proveremo a dare risposte a quei bisogni imprenditoriali e sociali dei nostri colleghi.

03 marzo 2016
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